Thermo Fisher si sdoppia: a Segrate apre il Centro di eccellenza

Il colosso che produce (anche) vaccini inaugura a San Felice un polo green d’avanguardia

Il SeGreenBusinessPark di Thermo Fisher aperto a Segrate

Il SeGreenBusinessPark di Thermo Fisher aperto a Segrate

Segrate (Milano) – A Monza c’è uno degli stabilimenti che hanno sfornato i vaccini per Pfizer e Moderna durante la pandemia, ora Thermo Fisher, l’azienda con casa madre in America e 4mila dipendenti in Italia specializzata in farmaci iniettabili sterili per conto terzi, ha aperto il Centro d’eccellenza a Segrate. Cinquemila metri quadrati al SeGreenBusinessPark alle porte di Milano, il quartiere degli affari che sta sorgendo a San Felice.

Nel nuovo hub c’è anche un Customer Demo Lab, un laboratorio dove i partner possono toccare con mano tecnologie d’avanguardia al servizio della ricerca, della diagnostica e delle scienze applicate. Un gioiellino in presa diretta per la società che assiste le big pharma in tutto il processo e che in Brianza aveva attive sei linee di produzione, ma i piani di espansione erano nell’aria da tempo e adesso con il nuovo complesso fra l’Idroscalo e l’aeroporto di Linate diventano realtà.

"Il Centro conferma la volontà di rafforzare la nostra presenza in Italia (un’altra fabbrica è in Lazio a Ferentino, ndr )", dice il vicepresidente Gianluca Pettiti. Una crescita al passo con i tempi, rigorosamente “verde”. Con l’investimento nell’hinterland il gruppo "porta avanti i propri obiettivi di sostenibilità ambientale. La nuova struttura polifunzionale è stata realizzata con tecnologie di ultima generazione per garantire efficienza energetica, un impegno che ha portato certificazioni come la Leed Gold e la Well Gold, riservate alle strutture più verdi, sane e a basso consumo di carbonio. Il nuovo polo – aggiunge il manager – faciliterà l’accesso al portafoglio-prodotti per aiutare i nostri partner ad accelerare sull’innovazione, mantenendo elevati standard di qualità nella ricerca e nelle soluzioni terapeutiche avanzate che usciranno da qui per migliorare la qualità di vita dei pazienti".

È questa la rotta impostata dal colosso farmaceutico di casa – l’anno scorso ha chiuso il bilancio con un fatturato di 40 milioni di dollari a livello globale – pezzo da novanta di quella filiera lombarda di Life science che produce il 10,6% del Pil nazionale (13 in Regione) e genera una ricchezza che vale 74,5 milioni di euro. Un pilastro dell’economia nazionale.

Per Assolombarda "la salute è un motore per le cure ma anche per la crescita e lo sviluppo del territorio". Il presidente Alessandro Spada era al taglio del nastro, insieme all’assessore regionale all’Università Alessandro Fermi: "La Lombardia ha una grande capacità di guardare al futuro e questa struttura ne è la prova. Ogni euro investito qui nella ricerca scientifica, triplica in termini di benefici complessivi per il Sistema sanitario nazionale".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro