Affitti: Milano città più cara d'Italia. I prezzi per monolocali, bilocali e stanze

I dati resi noti dalla piattaforma internazionale HousingAnywhere

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La città più cara d'Italia sul fronte affitti? Nessuna novità: Milano si conferma - per la disperazione dei locatari e dei loro portafogli - saldamente in testa alla classifica. Lo dicono i dati relativi al primo trimestre 2022, raccolti e diffusi dall'International Rent Index diffuso da HousingAnywhere, la piattaforma internazionale di alloggi per studenti e giovani professionisti più grande al mondo. Nel capoluogo lombardo, secondo il portale, per un monolocale si arrivano a spendere più di 1.000 euro al mese, per una stanza singola oltre 600 euro e per un bilocale non bastano 1.300 euro.

Non se la cava molto meglio Roma, dove il costo di un monolocale si aggira intorno ai 900 euro al mese, quello di una stanza singola intorno ai 580 euro e un bilocale arriva a sfiorare i 1.300 euro. I prezzi scendono notevolmente per Firenze, dove il canone mensile per un monolocale è di 760 euro, per una stanza singola di 480 euro e per un bilocale poco più di 1.000. Chiude la classifica italiana - limitatamente alle città principali - Torino, dove per un monolocale si spende mediamente 740 euro, per una stanza privata 455 euro e per un bilocale 890 euro.

Da Tecnocasa.it, invece, arriva un approfondimento sulla situazione lombarda: prezzi in calo solo nelle città di Cremona e Pavia, con tariffe in leggerissima diminuzione (valori intorno al 2%). Milano resta la più cara e mostra una crescita del +4,4% con il canone di locazione medio che si attesta sui 19,4 euro/mq. Lo stop inferto dal Covid al comparto sembra essere stato superato: lo stock si è ridotto quasi ovunque (con l’eccezione di Cremona dove invece è aumentato di oltre il 9%), mentre nell’ultimo trimestre la domanda ha subito una forte accelerazione, con il picco registrato a Como che segna un +42% circa. Diminuisce invece l’interesse dei potenziali locatari per il comune di Pavia e la provincia di Lodi, al -8,7% e 6,8% rispettivamente.

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