Nasce la Community dedicata ai saperi e sapori italiani

Al via La Grande Bottega Italiana, piattaforma online delle eccellenze made in Italy

Davide Rampello e Stefano Merlo

Davide Rampello e Stefano Merlo

Milano - Valorizzare le eccellenze enogastronomiche italiane prodotte con cura e passione da artigiani locali. Promuovere sapori e saperi della tradizione. E' la Community de "La grande bottega italiana" un progetto ideato dalla "testa" di Stefano Merlo, creatore di startup di successo e dal "palato" di Davide Rampello, Ambasciatore del Made in Italy nel Mondo e conosciuto proprio il suo palato assoluto. Una community di coltivatori, allevatori, produttori e persone che ci mettono la loro faccia ed i loro prodotti.

"L’Italia è fatta di borghi, territori e uomini che ne vivono le tradizioni. Se l’Italia fosse una corda, questi uomini sarebbero i nodi che la trasformano in rete portando cibo e ricchezza sulle nostre tavole. Coltivatori, allevatori, produttori e persone che fanno della cura delle cose il loro stile di vita sono diventati oggi i protagonisti de La Grande Bottega Italiana", dichiara Rampello. Una bottega digitale di relazione e di acquisto che porta sulla tavola degli italiani i sapori della tradizione.

"Dopo aver conosciuto Davide ed aver visitato insieme realtà uniche, dove storia e passione sono ancora il cuore pulsante del business, mi sono chiesto come poterle raccontare al pubblico, avvicinandole a modelli di sostenibilità economica", spiega Merlo. Di qui è nata l’idea di realizzare una piattaforma digitale "dove è possibile scoprire, acquistare e perché no educarsi al gusto", conclude Merlo. Sul sito www.lagrandebottegaitaliana.com è possibile fare un un percorso di riscoperta del piacere per il palato e dei sapori veri. I prodotti disponibili sulla piattaforma sono il risultato di un percorso di ricerca e selezione a cura di Davide Rampello con una visita nelle località di produzione ed una prova "tecnica" del gusto.

"Sono gli agricoltori, gli allevatori, i pastai, i casari, i vignaioli che lavorano i prodotti della terra e dell’allevamento con competenze tradizionali, capaci di dare vita a sapori unici. Noi li chiamiamo 'beni culturali viventi. Li abbiamo riuniti in una rete agricola e li mettiamo in dialogo con chi, come noi, è appassionato delle eccellenze enogastronomiche che rendono il nostro Paese famoso nel mondo", spiegano gli ideatori del progetto.

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