A Milano l’80% delle donne lavora. Ma lo stipendio medio annuo è più basso di quello degli uomini di diecimila euro

La fotografia del mercato del lavoro fornita dal bilancio sociale Inps per il biennio 2021-2022 mostra che il divario retributivo è una realtà. Nel Milanese la pensione media di un uomo è di 2.287 euro, di una donna solo 1.164: la metà

Sul tema del lavoro delle donne c'è ancora moltissimo da fare, anche a Milano

Sul tema del lavoro delle donne c'è ancora moltissimo da fare, anche a Milano

Milano – Più donne occupate nella fascia d’età 35-49 anni rispetto alla media nazionale, ma ancora poche ai livelli più alti, quelli dirigenziali. E ancora, una retribuzione media, per le lavoratrici, inferiore a quella dei lavoratori di ben diecimila euro. Nuove assunzioni in aumento ma anche boom di dimissioni, tra gli uomini ma soprattutto tra le donne, dopo il 2020. È la fotografia del mercato del lavoro nell’area metropolitana di Milano nel biennio 2021-2022, fornita dall’Inps nell’ambito del Rendiconto Sociale 2022 della Direzione di Coordinamento Metropolitano di Milano. Il primo a livello provinciale. Il bilancio è stato presentato ufficialmente questa mattina nella Sala Alessi a Palazzo Marino a Milano, alla presenza del Presidente del Civ Inps Roberto Ghiselli, del Commissario Straordinario Inps Micaela Gelera, del Direttore Generale Inps Vincenzo Caridi e del Direttore di Coordinamento metropolitano Inps, Mauro Saviano. L’evento è stato anticipato da un incontro privato degli alti vertici dell’Istituto con il Sindaco Giuseppe Sala al quale il Commissario straordinario, Micaela Gelera, ha consegnato la medaglia celebrativa del 125° anniversario dell’Inps.

Il divario retributivo

Quello che emerge, dal bilancio sociale metropolitano, è un quadro complesso, fatto di luci e ombre. In particolare i numeri dimostrano che, anche se il principio della "parità delle retribuzioni per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore" venne introdotto nel Trattato di Roma nel 1957, il cosiddetto “divario retributivo” persiste con miglioramenti marginali raggiunti negli ultimi anni. Il divario retributivo tra i sessi si allarga con l'età – durante la carriera e parallelamente ai crescenti bisogni familiari – mentre è piuttosto basso quando le donne entrano nel mercato del lavoro. Con meno denaro da risparmiare e investire, questi divari si accumulano e di conseguenza le donne sono a maggior rischio di povertà ed esclusione sociale in età avanzata.

Ecco nel dettaglio quello che è emerso nel bilancio sociale. 

Il mercato del lavoro nel biennio 2021-2022

Nell’area metropolitana di Milano, è possibile osservare un aumento del tasso di occupazione a fronte di una riduzione sia del tasso di disoccupazione sia del tasso di inattività. Interessante notare che nell’area di Milano le donne lavoratrici nella fascia di età da 35 a 49 anni mostrano un tasso di occupazione percentuale pari a 80,1 rispetto ad una media nazionale del 64,50. Tale forbice si riduce se si restringe il campo all’analisi dei colleghi uomini: in questo caso l’occupazione a Milano è intorno a 93 punti percentuali e la media nazionale mostra un valore pari a 85,9.

La natura dei lavoratori nel mercato del lavoro sta subendo nel corso dell’ultimo decennio una trasformazione: i lavoratori indipendenti dal 2014 al 2022 si sono ridotti di 27.665 unità; mentre sono cresciuti nello stesso arco temporale i lavoratori dipendenti di 319.954 unità. Per quanto riguarda la qualifica dei lavoratori dipendenti privati, le donne rappresentano la maggioranza percentuale solamente nell’ambito delle mansioni impiegatizie (57%), a livello dirigenziale occupano invece il 24% dei posti attivi.

La media di retribuzione dei lavoratori dipendenti privati uomini è 36.973,40 euro mentre le colleghe donne guadagnano in media 26.642 euro.

Nel corso del periodo post pandemico, le nuove assunzioni hanno avuto una costante crescita. Nel 2020 le assunzioni e variazioni contrattuali sono state 493.746, nel 2021 646.788; e nel 2022 sono state 790.233. Tale ultimo valore è stato tendenzialmente confermato nell’anno 2023, registrando pertanto una stabilizzazione del sistema economico in termini di nuovi occupati. Interessante è notare come le agevolazioni per le nuove assunzioni hanno interessato nell’area di Milano nel 2020 il 12% dei nuovi contratti, e nel 2023 l’8%. Su scala nazionale tale valore è superiore al 26%. La crescita delle assunzioni si accompagna anche a una crescita del numero di cessazioni per dimissioni di rapporti di lavoro a tempo determinato. Per gli uomini si registra un incremento del 44,4% delle cessazioni per dimissioni nel 2022 rispetto alla media del periodo 2014-2019; per le femmine l’incremento è superiore e pari al 61,8%.

Le entrate contributive

La l’area Milanese ha segnato un aumento della riscossione per Entrate contributive pari al 7,3%, coerentemente con quanto risulta a livello regionale.

Ammortizzatori sociali

Si è riscontrato un aumento dei beneficiari di ammortizzatori sociali per cessazione da rapporto di lavoro, dovuto soprattutto ad un aumento delle domande presentate e successivamente accolte di Naspi. Per quanto riguarda questa prestazione, l’Istituto eroga il beneficio entro 30 giorni per circa il 95% delle domande accolte, rispetto al dato nazionale pari al 90%. Le domande accolte di Naspi nel 2022 sono state 74.180, mentre nel 2021 sono state 62.732.

I dati dell’andamento del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni nel periodo successivo all’emergenza Covid. Il numero di ore utilizzate nel periodo post pandemia si è decisamente ridimensionato. Nel 2020 erano state utilizzate 227.188.368 ore; nel 2021 erano state utilizzate 96.665.252 ore, e nel 2022 sono state utilizzate 6.924.280 ore.

Previdenza e pensioni

Nel 2022 nell’area metropolitana sono vigenti 718.069 pensionati IVS, con importi medi superiori sia rispetto alla media regionale sia rispetto alla media nazionale. L’importo medio della pensione di un lavoratore dipendente uomo nell’area di Milano è pari a 2.287,63 euro, per una pensionata l’importo quasi si dimezza a 1.164,17 euro. Per quanto riguarda le anticipazioni pensionistiche, la tipologia di pensione quota 100 nel 2021 ha interessato nell’area milanese 22.159 persone. L’anno successivo quota 102 ha interessato 298 persone. L’Ape sociale nel 2021 ha valori pari a 3.012 unità e nel 2022 pari a 3.689.

Il numero di domande liquidate di invalidità civile è stato 22.371 nel 2021 ed è aumentato a 24.329 nel 2022. Nel 2022 le domande accolte di Reddito di Cittadinanza e Pensione di Cittadinanza sono state 28.611.

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