Artigiano in Fiera, un inizio da record: aumenta l’affluenza. Taglio del nastro con i ministri

I numeri di questa edizione : 8 padiglioni (uno in più del 2022) e 2.550 espositori da 86 Paesi. Le storie dei produttori: pelle o pandori, il modello del vivere bene

Primo giorno all'Artigiano in Fiera

Primo giorno all'Artigiano in Fiera

Milano – II mondo delle maestranze si riunisce nella principale fiera a livello mondiale colorando la cornice di Milano a Rho Fiera. “Artigiano in fiera” torna per la ventisettesima edizione, in programma fino a domenica 10 dicembre a Fiera Milano: 8 padiglioni (uno in più rispetto al 2022), 2.550 espositori (dei quali oltre 600 nuovi) e 86 Paesi del mondo presenti e rappresentati.

"Un classico prenatalizio nel quale è possibile scoprire e apprezzare il meglio del Made in Italy con uno sguardo proiettato anche su orizzonti internazionali" commenta il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, presente ieri mattina all’inaugurazione insieme ai ministri dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e del Turismo Daniela Santanchè.

Un’occasione per ribadire la centralità dell’artigianato e cementificare i rapporti con gli stati esteri a partire dalla Tunisia, Paese d’onore di questa edizione, che vanta continui e costanti dialoghi con la Penisola: "L’Italia è la prima nazione come partenariato economico e la terza per quanto riguarda il nostro export. L’obiettivo è approfondire i rapporti commerciali al punto da portarla al primo posto nelle gerarchie dei paesi che importano i nostri prodotti finiti" spiega il ministro del Turismo tunisino Mohamed Moez Belhassine.

In campo nel padiglione 3 c’è chi come Enzo Barbieri, ambasciatore di Calabria Straordinaria e veterano della manifestazione, sfrutta l’occasione per raccontare nella maniera più realistica possibile l’origine dei prodotti locali, il motivo del loro utilizzo e le tendenze future: oggi i cruschi sono considerati fingers food ma una volta venivano serviti con olive e pane per sfamare famiglie intere.

Parlano i protagonisti

"Mi aspetto un’edizione importante a conferma della creatività e della ricchezza che i nostri artigiani di tutto il mondo sono qui a testimoniare. La sensazione di questa prima giornata è che ci sia un forte incremento di affluenza, ma aspettiamo di avere i dati definitivi" osserva entusiasta Antonio Intiglietta, presidente Gefi: "Il dato significativo riguarda una tendenza in atto fra i giovani, i quali dopo aver studiato all’estero decidono di tornare in Italia e recuperare i mestieri artigianali arricchendoli con il loro know-how, scegliendo allo status lavorativo e al mero profitto, la qualità lavorativa e personale".

È dalla passione per le materie prime che è nato il marchio Sofisticata - "Proprio come le donne a cui mi rivolgo" - di Caterina Mesagno, giovane artigiana friulana di 24 anni, che dopo essersi laureata in marketing ha deciso di mettersi in proprio e dare vita a una linea di borse in pelle di vitello a zero impatto ambientale. "Mi occupo di tutto, dalla progettazione alla produzione, nel garage di casa mia. Il cliente può tornare ad apprezzare l’esperienza dell’acquisto con un prodotto derivante da materiale di scarto ma che durerà per decenni" spiega la designer.

Caterina Mesagno
Caterina Mesagno

Discorso simile per Gloria Donizetti di Bergamo che dopo una laurea in lettere ha preferito unirsi alla mamma, contribuendo a dare vita ad una vera e propria attività artigianale 100% Made in Italy che punta esclusivamente su articoli in cashmere.

Gloria Donizetti
Gloria Donizetti

L’altro grande settore, la ristorazione e l’agroalimentare, vede startup debuttanti come quella di Davide Capatti, che a soli 22 anni ha aperto una pasticceria a Novi Ligure raggiungendo la popolarità grazie a una linea di pandori riconosciuta a livello nazionale. La sostenibilità e la salvaguardia ambientale ricoprono un ruolo essenziale per Riccardo D’Angelo, che nelle Marche grazie alla sua attività agricola, si prende cura di decine di alveari di api contribuendo alla biodiversità del territorio. Nella proposta spirits, lo spartito non cambia: Luca Scaroni dopo una pausa di riflessione in Australia e in Cambogia ha esportato i sapori euroasiatici con botaniche in parte europee e in parte asiatiche nel suo Ginaro.

Luca Scaroni
Luca Scaroni
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