AN.SPI.
Cultura e Spettacoli

Zucchero a San Siro, lo stadio come un teatro: il 4 luglio fa tappa l’Overdose D’Amore World Tour

Ai cori la sinuosa Oma Jali, scoperta davanti alle telecamere di "The Voice" in Francia

Zucchero in concerto a san siro il 4 luglio 2024

Zucchero in concerto a san siro il 4 luglio 2024

Quella dello stadio trasformato “in teatro” - con la collocazione delle sedie sul prato e una capienza che passa da 56 a 35mila spettatori circa - è l’escamotage adottato a San Siro da chi ama vincere facile. Da chi non intende rinunciare ad avere il blasone del “Meazza” nel calendario di tournée senza però accollarsi i patemi una prevendita rischiosa.

Il primo ad optare per le sedie è stato probabilmente Zucchero nel giugno del 2008 col suo All The Best Tour, formula che il soulman di Roncocesi riprende il prossimo 4 luglio, per la sua seconda esperienza tra i sacri spalti. D’altronde, tanto per contenuti che per qualità sonora, i suoi show “open air” sono più da cornice storica, da arena (di Verona), che da stadio. Non a caso questo Overdose d’Amore World Wild Tour, incurante dello stridore tra l’aggettivo “selvaggio” e il pubblico seduto, ha preso il via lo scorso marzo tra i velluti vittoriani della Royal Albert Hall di Londra.

C’erano da festeggiare i 35 anni del singolo “Overdose (d’amore)” e più in generale dell’album “Oro, incenso & birra”, quello della consacrazione con i suoi 8 milioni di copie vendute ad ogni latitudine (best-seller assoluto dell’industria discografica italiana, superato solo nel ‘97 da “Romanza” di Bocelli), e “Zu” lo fa assieme ad una super band che affianca al bassista-direttore artistico Polo Jones le chitarre di Mario Schilirò e Kat Dyson, le tastiere di Nicola Peruch, l’hammond di Peter Vettese, la ritmica di due batteristi, Phil Mer e Monica Mz Carter, i fiati di Lazaro Amauri Oviedo Dilout, Carlos Minoso, e, al sax, l’irrinunciabile James Thompson. Ai cori la sinuosa Oma Jali, scoperta davanti alle telecamere di The Voice in Francia. Nonostante l’ultimo album d’inediti “D.O.C.” risalga ormai a cinque anni fa, infatti, l’uomo di “Donne” e “Miserere” rimane un riferimento obbligato della musica italiana come ribadito lo scorso anno pure dal docufilm “Zucchero - Sugar Fornaciari” di Valentina Zanella e Giangiacomo De Stefano arrivato a tracciarne un profilo d’artista a tutto tondo attraverso le parole sue e di amici come Bono, Brian May, Andrea Bocelli, Francesco Guccini, Sting, Francesco De Gregori e diversi altri ancora.