La stagione della Scala, duo Chailly-Holten alla Prima. E un’opera comica in napoletano

Il titolo russo Boris Godunov è stato scelto per aprire la stagione 2022-23. Poi la Bohème di Zeffirelli e il ritorno di Emma Dante

Ad aprire la stagione è stata scelta l'opera russa Godunov

Ad aprire la stagione è stata scelta l'opera russa Godunov

Milano - ​Dalla Prima con Boris Godunov al ritorno di Emma Dante. Dalla Bohème nella versione kolossal firmata Franco Zeffirelli all’agognato debutto di Lucia di Lammermoor, saltata il 7 dicembre 2021 causa pandemia e rimpiazzata in extremis dallo spettacolo “A riveder le stelle“. Ieri mattina il sovrintendente Dominique Meyer ha presentato a grandi linee la stagione 2022-2023 ai delegati sindacali della Scala, come da tradizione, prima di sottoporne la versione definitiva al Cda. Il programma, stando a quanto risulta al Giorno, si compone di 11 titoli, meno rispetto al recente passato, e 92 serate complessive. Si parte a Sant’Ambrogio, ed era già stato annunciato qualche mese fa, con Boris Godunov, opera russa di Modest Petrovic Musorgskij su libretto basato sull’omonimo dramma di Aleksandr Puskin, nella versione del 1869 già vista nel 2002 agli Arcimboldi (che all’epoca ospitavano gli spettacoli del Piermarini in ristrutturazione).

Il direttore d'orchestra Riccardo Chailly
Il direttore d'orchestra Riccardo Chailly

Vent’anni fa sul podio ci salì Valery Gergiev, il maestro bandito da via Filodrammatici a fine febbraio a seguito dell’indisponibilità a firmare una dichiarazione di condanna dell’invasione dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin. Stavolta toccherà al direttore musicale Riccardo Chailly (nella foto sopra) mentre in cabina di regia vedremo in azione il danese Kasper Holten, ex direttore della Royal Opera House di Londra e vicepresidente del consiglio di amministrazione dell’Accademia europea di teatro musicale che a Milano allestì nel 2016 “The Turn of the Shrew“ di Benjamin Britten. Sul palco il basso Ildar Abdrazakov, già protagonista quattro mesi fa in via Filodrammatici nel ruolo di Banco in Macbeth.

Veniamo al resto del cartellone. In scena la Salomè di Strauss, saltata nella primavera del 2020 per il lockdown e recuperata un anno dopo. E poi spazio ai Vespri Siciliani di Giuseppe Verdi, con Fabio Luisi direttore d’orchestra e Hugo De Ana regista (a 9 anni dalla ripresa del Trovatore), e alla Bohème di Giacomo Puccini nell’allestimento old style di Zeffirelli e con la direzione della coreana Eun Sun Kim. Reduce dal filotto di quattro inaugurazioni consecutive con il suo team collaudato di scenografi, direttori della fotografia e specialisti di realtà aumentata, Davide Livermore dovrebbe cimentarsi nella nuova produzione dell’opera fantastica “I Racconti di Hoffmann“ di Jacques Offenbach.

Mentre sarà ancora Chailly a dirigere Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti, con lo stesso cast (Lisette Oropesa in testa) che non riuscì a esibirsi il 7 dicembre 2020 per il focolaio di coronavirus nel coro. Ed eccoci a una delle grandi sorprese del 2023: l’opera comica in dialetto napoletano “Li zite ’ngalera“, composta da Lenardo Vinci su libretto di Bernardo Saddumene e rappresentata per la prima volta al Teatro dei Fiorentini di Napoli il 3 gennaio 1722. La prima ripresa moderna andò in scena nel 1979 al Maggio Musicale Fiorentino. Ora l’esordio nel tempio della lirica. In calendario anche la riproposizione di Macbeth, con la direzione di Giampaolo Bisanti, delle Nozze di Figaro e di Andrea Chenier.

Si chiude con Rusalka , opera in tre atti con musica di Antonin Dvorak e libretto in ceco di Jaroslav Kvapil: l’allestimento sarà affidato a Emma Dante, che tornerà al Piermarini dopo i fischi del loggione (ma anche 14 minuti di applausi) che tennero a battesimo la sua “eretica“ Carmen il 7 dicembre 2009. Ultima nota per la diva Anna Netrebko, che a inizio marzo ha annunciato la decisione di sospendere momentaneamente l’attività artistica dopo le polemiche che l’hanno investita di rimbalzo per il caso Gergiev e dopo il mezzo incidente diplomatico legato al suo forfait per Adriana Lecouvreur: “Questo non è per me il momento di fare musica e di salire sul palcoscenico – la sua presa di posizione datata 1 marzo –. Ho quindi deciso per il momento di fare un passo indietro dai miei impegni artistici. È una decisione estremamente difficile, ma so che il mio pubblico potrà capirla e rispettarla“. Le indiscrezioni sulla prossima stagione la indicano come protagonista di alcuni recital al Piermarini.

 

 

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