Milano, la Scala lancia la "Netflix" dell’opera lirica

Via alla piattaforma streaming con spettacoli in diretta e contenuti on demand. Il debutto a San Valentino con i Vespri siciliani

Il Sovrintendente del Teatro alla Scala Dominique Meyer

Il Sovrintendente del Teatro alla Scala Dominique Meyer

Il Piermarini lancia la "Netflix" dell’opera lirica. Uno dei progetti più ambiziosi e innovativi dell’era Meyer in via Filodrammatici sta per diventare realtà: il 9 febbraio, i primi contenuti saranno disponibili sulla piattaforma web "LaScala.tv"; cinque giorni dopo, a San Valentino, ci sarà il debutto della trasmissione in diretta con la quinta rappresentazione in cartellone del titolo verdiano "I Vespri siciliani", nel nuovo allestimento firmato Hugo de Ana e con la direzione del maestro Fabio Luisi.

Il nuovo canale di comunicazione, che punta a ridurre sempre di più la distanza tra il teatro e i suoi appassionati (in Italia e nel mondo), permetterà agli utenti (ci si può già registrare sul sito) di rivedere gli spettacoli, recuperare quelli persi e accedere a contenuti di approfondimento; una sezione sarà dedicata a giovani e studenti, che avranno a disposizione contenuti ad hoc per avvicinarci con facilità all’imponente patrimonio artistico della Scala. La piattaforma, che avrà Intesa Sanpaolo come sponsor principale, offrirà dirette streaming di opere, balletti e concerti della stagione, riprese da nove telecamere Ptz Panasonic comandate da remoto (una in buca d’orchestra, quattro sotto il palco centrale e quattro nei palchi di proscenio) e installate durante i mesi di chiusura causa pandemia. Negli intervalli, l’autore e regista Mario Acampa guiderà il pubblico dietro le quinte a conoscere i protagonisti e i segreti dell’allestimento. Ai live si aggiungerà un catalogo di titoli registrati nelle ultime stagioni, nonché documentari e contenuti speciali; è previsto pure l’avvio di un programma pilota, in collaborazione con Fondazione Cariplo, riservato agli alunni di diversi istituti scolastici, che potranno seguire un periodo di prove e visione delle rappresentazioni collegandosi dalle rispettive sedi.

«La Fondazione Teatro alla Scala – ha spiegato il sovrintendente Dominique Meyer in una lettera inviata ai rappresentanti sindacali il 13 gennaio – ritiene strategico accompagnare all’attività di spettacolo dal vivo la diffusione delle proprie rappresentazioni liriche, di balletto e sinfoniche attraverso piattaforme streaming, sia live sia on demand, un settore nel quale sono ormai presenti tutte le più famose istituzioni di teatro musicale del mondo". Stando a quanto risulta, ogni contenuto sarà sottotitolato, a seconda della tipologia, da due a otto lingue; e gli utenti che noleggeranno a pagamento il contenuto per le modalità "live streaming" o "video on demand" avranno a disposizione 72 ore dal "play" per completare o riprendere la visione.

Nella stessa comunicazione, Meyer ha specificato: "Considerato che tale attività di autoproduzione di registrazioni audio-video è del tutto nuova per la Fondazione, la sua sostenibilità economica può essere valutata solo dopo un congruo periodo di sperimentazione, definito in un anno a partire dal primo live streaming". Una parte degli incassi verrà condivisa con il personale: "È interesse della Fondazione riconoscere agli artisti interpreti e artisti esecutori una percentuale definita di ricavi e a tutti i dipendenti del teatro un premio per la nuova attività".

 

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