MARIAGRAZIA LISSI
Cultura e Spettacoli

Il ritorno di Riccardo Muti alla Scala, archiviata ogni polemica con Chailly

Milano, il maestro dirigerà al Piermarini "Aus Italien fantasia sinfonica" di Richard Strauss con la Chicago Symphony Orchestra

Il maestro Riccardo Muti, 82 anni

Il maestro Riccardo Muti, 82 anni

Atteso da tempo Riccardo Muti ritorna al Teatro alla Scala, questa volta con la Chicago Symphony Orchestra; tappa fondamentale di una tournée europea, iniziata a Bruxelles, che in diciannove giorni ha impegnato il Maestro e l’Orchestra in quattordici concerti in undici città di sette Paesi. Sabato Muti dirigerà al Piermarini "Aus Italien fantasia sinfonica in sol magg. op. 16 per grande orchestra" di Richard Strauss e la "Sinfonia n° 5 in si bem. magg. op. 100" di Sergej Prokofiev. È la prima tournée europea della CSO con Riccardo Muti dal 2020 e la trentacinquesima tournée europea e la sessantaquattresima tournée internazionale dell’Orchestra da quando ha iniziato a esibirsi regolarmente nel 1892.

Riccardo Muti, che è stato Direttore Musicale del Teatro alla Scala dal 1986 al 2005, l’ultima volta si è esibito al Piermarini l’11 maggio 2021, dirigeva i Wiener Philharmoniker in un programma speciale "Meeresstille und glückliche Fahrt" di Felix Mendelssohn, la "Quarta" di Robert Schumann e la "Seconda" di Johannes Brahms. Inoltre la data del concerto aveva un doppio significato: il teatro riapriva dopo la pandemia, anche per questo gli spettatori si aspettavano l’Orchestra della Scala con il suo direttore Riccardo Chailly; e poi era un anniversario storico, l’11 maggio del 1946 Arturo Toscanini, rientrato dagli Stati Uniti, inaugurava la Scala in parte ricostruita dopo i bombardamenti dell’agosto 1943.

Riccardo Muti alla fine dell’esibizione aveva sottolineato che era stata solo "una coincidenza" ricordando di aver eseguito lo stesso programma del concerto di Toscanini nel 1996 nel 50° anniversario, aggiungendo che era stato "non un vanto ma un orgoglio farlo in questa che resta la casa di Toscanini". Come a dire che in fondo la Scala ha avuto solo "due grandi direttori lui e Toscanini". Ma le tensioni sono nate dopo il concerto. Quando Riccardo Chailly è andato a salutarlo nel camerino che con un atto di cortesia gli aveva ceduto. Muti prima ha sostenuto di non conoscerlo e quando Chailly si è tolto la mascherina, perché era ancora obbligatoria, complimentandosi per il concerto, il direttore d’orchestra napoletano lo ha invitato a levarsi di torno. Sono volate parole molto spiacevoli. È scoppiata la lite.

La memoria degli artisti, anche quelli della musica, è particolare e strana ma una cosa è certa: Riccardo Muti ha dimenticato l’ostilità che si era creata nei suoi confronti e che l’obbligò a lasciare il Piermarini. E ora tanti sperano in un nuovo inizio.