GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cultura e Spettacoli

Piccolo Teatro: «L’autonomia? Una responsabilità che ci prendiamo volentieri»

La felicità di Sergio Escobar, direttore del Piccolo Teatro. Il Comune: "Bellissima notizia, potrà sprigionare tutto il proprio potenziale"

L’androne del Piccolo, in via Rovello, prima sede del teatro

Milano, 11 novembre 2015 - Prima del settantesimo anniversario della sua fondazione, il Piccolo Teatro potrebbe finalmente ottenere quell’autonomia alla quale ambisce ormai dal 1991 e che sembrava certa poco più di un anno fa. Una promessa scandita dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, proprio da uno dei palchi del sistema Piccolo, quello di via Rovello: «Ho chiesto al ministro della Cultura – fa sapere il premier – che acceleri le procedure perché prima dei 70 anni, magari anche prima dei 69 anni, il Teatro Piccolo possa avere l’autonomia che merita come la grande realtà teatrale che è. E mi impegno davanti a voi affinché questo obiettivo possa essere realizzato nel corso delle prossime settimane».

Una promessa che va onorata entro il 2017, un anno prima del termine della legislatura, perché è nel 1947 che il Piccolo ha iniziato la sua avvenutura per volere di Giorgio Strehler e Paolo Grassi. Il Teatro d’Europa attende da tempo che la sua consacrazione sia completa. L’autonomia dello Statuto significa innanzitutto autonomia dal punto di vista del reperimento e della gestione dei fondi. Anche indipendentemente dal contenitore del Fondo Unico per lo Spettacolo (Fus). Non poco, si capisce.

E Sergio Escobar, direttore del Piccolo Teatro, uomo che non ama parlare prima che sia tempo, stavolta non nasconde la sua soddisfazione: «L’autonomia è una responsabilità che ci prendiamo volentieri – dice – . L’annuncio del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è stata una bellissima sorpresa e sono molto grato al Governo. Adesso aspettiamo il testo ma Matteo Renzi ha detto parole chiare». Dovrebbe davvero essere la volta buona dopo il mezzo passo in avanti consumatosi ad ottobre del 2014. Al ministro Dario Franceschini, titolare della delega alla Cultura, tradurre ora in realtà e il prima possibile l’imprimatur del premier. «Di questa cosa – conclude nel frattempo Escobar – sarebbe felice Paolo Grassi. È un riconoscimento che gli dedico». Non manca una nota di apprezzamento anche dal Comune di Milano: «Oggi (ieri ndr) è stata una grande giornata per il Piccolo Teatro – sottolineano dall’esecutivo di piazza Scala –. L’annuncio del presidente Renzi dell’imminente conferimento dell’autonomia gestionale è infatti una splendida notizia per questa istituzione culturale che potrà così sprigionare fino in fondo il proprio potenziale produttivo a vantaggio di Milano e dell’intero Paese».

Come anticipato, è dal 1991 che il Piccolo aspetta gli sia riconosciuta l’autonomia gestionale, da allora che si attende l’integrazione di una misura varata e rimasto per metà lettera morta. Nel frattempo però il teatro ha ricevuto la qualifica di Teatro d’Europa. Ora ecco l’annuncio di Renzi che potrebbe trasformare la festa per la ricorrenza dei 70 anni di attività in una festa doppia, in una data spartiacque tra il Piccolo che è stato e il Piccolo che, proprio grazie all’autonomia, potrà essere. Un riconoscimento per tutta la cultura milanese. giambattista.anastasi@ilgiorno.net