GIAN MARCO WALCH
Cultura e Spettacoli

A Palazzo Reale mito e antichità secondo Picasso

“Metamorfosi”, i lavori del genio e le opere d’arte a cui si è ispirato

I saloni di Palazzo Reale ospitano la grande mostra su Picasso

Milano, 18 ottobre 2018 - Una teca, due statuine, filiformi: potrebbero essere opere in miniatura di Giacometti, ma no, impossibile, la mostra è intitolata a Picasso, e infatti si tratta di due creature del maestro di Malaga. Un’altra teca, altre operine: inesauribile, questo Picasso, una lievissima sfumatura, e l’immagine si presta a una nuova interpretazione. Altri due Picasso? No! Uno solo. Fra la coppia di minuscole steli corrono un paio di migliaia d’anni.

Una “Metamorfosi”: una rivisitazione di un minuscolo capolavoro sopravvissuto ai secoli. Apre oggi finalmente al pubblico nei saloni di Palazzo Reale la tanto attesa “Metamorfosi”, la grande mostra, duecento i pezzi esposti, che racconta a Milano per la terza volta, dopo i trionfi del 1953 e del 2012, la fantasia sfrenata e i linguaggi antichi, nuovi, ripetuti, mutevoli dell’artista spagnolo. Una mostra, questa, magari meno “esplosiva” delle precedenti, ma sempre “picassiana”, raffinata e talvolta provocatoria. Pascale Picard, direttrice dei Musei civici di Avignone e curatrice dell’esposizione promossa e prodotta dal Comune di Milano e da MondoMostreSkira, si è inserita brillantemente nell’operazione di respiro internazionale “Picasso-Méditerranée”, nata con l’obiettivo di evidenziare i legami di Picasso con le culture in particolare europee - eh sì, qualche cosa di buono la “maledetta Europa” ha anche fatto, o no? -. Indagando le suggestioni fra l’artista più prolifico del Novecento e la mitologia greco-romana. Un gioco di rimandi. E scanditi in sei tappe. La prima nel segno del Bacio: posti a confronto con quelli di Rodin e di Ingres, i baci di Pablo sono animati da una più intensa tensione erotica, quella passione che Picasso coltiverà senza sosta nell’arte e nella vita, più esplicita quando i miti gli forniscono proto-ritratti di Fauni, Arianne e Minotauri: vedi la seconda sezione, dalla serenità di un abbraccio alla perversione di uno stupro. Avanti, terza sala: alla Fonte dell’Antico. Le visite al Louvre ispirano a Picasso le “Tre donne alla fonte”. Quarta tappa: ancora il museo parigino fornisce al maestro spunti originali per le future “Demoiselles d’Avignon”.

Dopo un’immersione nel Picasso pittore che si fa ceramista, la grande mostra si chiude con un finale spettacolare: “La donna in giardino”, la scultura in ferro saldato dipinta di bianco come un marmo. Introduzione alle acqueforti del 1931 create per illustrare un capolavoro poetico di cui Skira, oltre al catalogo dell’esposizione, pubblicherà l’edizione anastatica: ovviamente, le “Metamorfosi” di Ovidio.

Palazzo Reale, Milano, piazza Duomo 12. Sino al 17 febbraio 2019. Catalogo Skira.