ROBERTA MAIORANO
Cultura e Spettacoli

Ecco il Panicucci-pensiero: "Abbiate il coraggio di essere felici"

La conduttrice tv fra sogni e speranza. Voglio condividere con la gente il mio modo di affrontare la vita

Federica Panicucci

Milano, 3 novembre 2020 - Essere felici, oggi, sembra quasi un atto rivoluzionario. Bisogna averne il coraggio. Di questo, Federica Panicucci, ne è fermamente convinta e lo testimonia nel suo libro d’esordioIl coraggio di essere felici” (Sperling & Kupfer). Icona dell’entertainment al femminile e oggi volto amico dei telespettatori più mattinieri, racconta un po’ di sé attraverso dodici storie che tracciano un percorso motivazionale per affrontare la vita nel migliore dei modi. Di Federica colpisce ancora la luminosità del sorriso, nonostante gli oltre 30 anni di carriera televisiva, segno che dietro c’è un’anima autentica: "Ho scritto spinta dal desiderio di condividere con la gente il mio modo di affrontare la vita e i suoi cambiamenti attraverso un metodo efficace: con speranza, guardando sempre oltre, cercando luce".

Il successo lo ha desiderato e trovato senza scendere a compromessi, con professionalità e preparazione. Reinventandosi sempre: "Non mi sono mai voluta accontentare", racconta, "né mi sono mai sentita arrivata. Sono sempre stata critica e obiettiva nei miei confronti. La mia è stata una ricerca continua. Mentre la televisione cambiava, cambiava anche il pubblico e su questo ho saputo modularmi". L’ingresso dei social, segno di ulteriore cambiamento nella comunicazione di oggi, non l’ha trovata impreparata: "Se usati correttamente, i social sono un arricchimento, un modo per accorciare le distanze, informarsi". L’imbarbarimento che spesso nasce dietro una tastiera, può essere evitato cambiando il proprio punto di vista sulle cose. E tra le righe del capitolo “Il potere dei sogni” lo spiega bene: "È la nostra mente che deve essere indirizzata verso pensieri sani. Ci vuole sforzo e un lavoro accurato. Bisogna imparare a desiderare il meglio, a sognare. È un capitolo che ho fatto leggere ai miei due figli adolescenti prima di tutti".

I ragazzi, appunto, i più esposti alle insidie di questo nuovo modo globale e senza filtri di comunicare: "Nel primo capitolo parlo di body shaming, una pratica becera per screditare l’altro. Ne fui vittima anche io, anni fa, quando i social non c’erano. Mi dissero in faccia che avevo un difetto, qualcosa che doveva farmi sentire sbagliata", rivela. "Ho passato anni a coprirmi, a sentirmi inadeguata. Fu terribile. Poi ho capito che quello che tu pensi sia per te un minus, può diventare un valore aggiunto. Ho faticato per trovare una soluzione. Non dovevo permettere più a nessuno di emettere sentenze e giudicare". La serenità con cui si confida è disarmante, non ha modi di fare da diva né finzione. Le storie che racconta calzano a pennello sui ragazzi e sugli adulti, cui dedica “Momenti di non trascurabile felicità”: "Ripercorrere il proprio passato, i ricordi d’infanzia, le persone con cui siamo diventati grandi ci deve riportare a quelli che siamo stati, ricordare da dove veniamo. A volte restarne ancorati può ricondurci ai pensieri migliori". Un’ultima storia da aggiungere, un lieto fine da scrivere Federica lo sogna: la fine della pandemia, di questi giorni da incubo che ci vedono ancora una volta sotto tiro, in pericolo. Un ultimo capitolo che racconti di una libertà tutta nuova, di una vita dal sapore diverso, magari migliore.