
Un'opera di Hsiao Chin; a destra, un ritratto del pittore
Arrivò a Milano all’inizio degli anni ‘60, affermandosi da subito all’interno del panorama artistico cittadino, grazie anche all’amicizia e alla condivisione di esperienze con grandi nomi come Lucio Fontana e Piero Manzoni. Il mondo culturale, mondiale e milanese, piange Hsiao Chin, cinese di nazionalità taiwanese, pioniere della pittura astratta e cofondatore di importanti movimenti modernisti con cui ha esplorato le filosofie asiatiche abbracciando al contempo forme di avanguardia occidentale. Il decesso risale a venerdì 30 giugno. Chin aveva 88 anni.
La tecnica
L'annuncio della scomparsa è stato dato dalla Hsiao Chin Art Foundation che ha sede a Kaohsiung, sull'isola di Taiwan, come riporta ArtAsiaPacific. Hsiao Chin ha viaggiato molto e ha vissuto e lavorato a lungo a Milano, dove è stato uno dei protagonisti della grande stagione artistica tra gli anni Sessanta e Settanta, soprattutto con la sua adesione al movimento Punto.
Le sue opere sono conservate al Metropolitan Museum of Art di New York, nei musei di Hong Kong e Shanghai e in altre importanti collezioni internazionali. La sua astrazione era declinata con una tecnica e uno stile particolarissimi: le sue opere si compongono di larghe stesure, superfici vibranti e incorporee, connotate dalla fluidità e levità delle cromie, in composizioni rarefatte e spirituali.
Il profilo
Nato a Shanghai il 30 gennaio 1935, nel 1949 Hsiao Chin si trasferì a Taiwan, frequentando la Facoltà di Belle Arti della Scuola Superiore Provinciale di Taipei. Nel 1955, contro le regole imperanti, fu tra i fondatori del primo gruppo astratto in Cina e l'anno dopo si trasferì in Spagna con una borsa di studio.
L’arrivo in Italia
Nel 1959 espose a Firenze alla galleria Numero, e in seguito si trasferì a Milano dove incontrò gli spazialisti, il gruppo Azimuth e artisti molto diversi da lui quali Lucio Fontana, Roberto Crippa, Piero Manzoni, Enrico Castellani, e si legò in amicizia con Gabriele Mazzotta e Giorgio Marconi, suo futuro collezionista e grande estimatore. Alla XXX Biennale di Venezia conobbe Franz Kline e Gordon Washburn, direttore dell'International Exhibition di Pittsburg, che lo portò negli Stati Uniti nel 1967.
Nell'agosto del 1961 Hsiao Chin fondò con Antonio Calderara il Movimento Internazionale Punto (1961-1966) che si proponeva di trasmettere pittoricamente il trascendere della vita terrena verso quella spirituale.
Le mostre
Nel 1962 si sposò con Pia Pizzo e dopo una serie di esposizioni europee si trasferì con la moglie a New York. Dopo numerose mostre e una profonda conoscenza con Mark Rothko e Willem de Kooning, Hsiao Chin si separò dalla moglie e tornò a Milano dove insegnò Teoria Visiva all'Istituto Europeo del Design.
Negli anni '70 sue mostre personali sono state allestite nello Studio Marconi, a Palazzo dei Diamanti di Ferrara e al Museo Civico di Modena.
I viaggi
Nel 1977 fondò a Milano il gruppo Surya (1977-1979), in sanscrito "Sole", che ricercava nella linea e nel colore la possibilità dell'arte di descrivere il momento della creazione rivolgendo il massimo riconoscimento al Creatore. Nel 1980 tornò per la prima volta in Cina dopo trent'anni di assenza forzata. Tornato quindi in Italia tenne corsi all'Accademia di Belle Arti di Urbino, di Brera e di Torino continuando incessantemente un percorso espositivo internazionale. Nel 1989 fondò a Copenaghen il Movimento Shakti, in sanscrito "Energia", che intendeva incanalare nella creazione l'energia racchiusa nell'universo e nella natura.
Dopo la morte della sua unica figlia si risposò nel 1996 con la soprano austriaca Monica Unterberger. In anni recenti Hsiao Chin ha continuato a lavorare incessantemente sempre fedele al suo intento di arte come comunicazione e riscoperta di energie preesistenti, trasmettendo i suoi messaggi in una continua serie di esposizioni come la mostra antologica tenutasi nel 2009 a Milano e la grande mostra del 2001 all'Acadèmie Royale des Beaux-Arts e al Musèe d'Art Moderne et d'Art Contemporain di Liegi.