La decisione di Facebook di cambiare il nome aziendale in "Meta" ha portato alla ribalta il concetto di metaverso, lo spazio virtuale tridimensionale in cui sarà possibile lavorare, giocare e interagire con altre persone senza doversi alzare dal proprio divano di casa. Ma ben prima di Facebook, il mondo dell’arte, ha iniziato a lavorare sul metaverso con modelli sperimentali di mostre virtuali e di esperienze puramente artistiche.
Nel nuovo "universo tecnologico" che simula situazioni realistiche, stanno già approdando, o sono prossime a farlo, quasi tutte le aziende hi-tech e persino cantanti di fama mondiale: da Google a Microsoft, ai videogiochi, fino a Justin Bieber. Ma già oggi, nel metaverso, c’è Leonardo da Vinci.
Dal 29 novembre, sulla piattaforma "Lieu City” sbarca la mostra "Leonardo da Vinci - Realtà Virtuale dalla Gioconda al Metaverso", un percorso guidato, virtuale e gratuito, fruibile su qualsiasi dispositivo in tutto il mondo per scoprire nuovi particolari del Leonardo artista e scienziato. Più di 10mila metri quadrati tridimensionali da "esplorare" con il proprio avatar, da solo o in compagnia, e oltre 200 pannelli informativi che raccontano le particolarità e gli aspetti meno noti dell'artista.
Il percorso si apre con la Gioconda, attraversa il Trattato della pittura attraverso documenti e codici inediti che è possibile osservare in alta risoluzione; si passa poi all'Adorazione dei Magi ricostruita in un modellino prospettico che consente di entrare dentro l'opera e di esplorarla, naturalmente, in 3D. Per dare vita alla mostra, la piattaforma “Lieu City” sfrutta la realtà aumentata e la realtà virtuale (AR e VR). L’obiettivo futuro è mettersi a disposizione di musei, espositori e appassionati per avvicinare al pubblico il mondo dell'arte, ancora troppo ostacolato da limiti di tempo e spesso, di costi.
"Al centro di molte delle sue ricerche Leonardo mise la visione prospettica per ingannare l'occhio, l'anatomia umana, i segreti delle percezioni visive, la stereoscopia - spiega il professor Mario Taddei, studioso di Leonardo da venticinque anni e autore di mostre sul genio toscano con esposizioni in tutto il mondo - Questi studi, insieme ad altri sulla tridimensionalità degli oggetti, sulle ombre e sulle proporzioni delle forme, sono alla base delle tecnologie che ci hanno oggi portato alla realtà virtuale e che ritroviamo, ad esempio, ne l'Ultima Cena o nella Gioconda".
Nel percorso 3D, i visitatori saranno liberi di esplorare le diverse sale e di saltare da un argomento all'altro spostandosi nei diversi ambienti, ma anche di organizzare presentazioni con colleghi e amici. Una novità impensabile fino a qualche anno fa. All'interno della mostra, inoltre, ci sarà la possibilità di provare un'esperienza "impraticabile" nel mondo fisico: salire sulla più grande macchina volante di Leonardo, "un sogno – così lo definisce Deodato Salafia, fondatore di Lieu City – possibile solo in metaverso, esattamente come il mondo fantastico di Leonardo".
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