ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Madonna, bentornata a Milano: al Forum il mega-show di miss Ciccone

Giovedì e sabato la regina del pop sarà ad Assago con il “Celebration Tour’’. Le cinque sezioni del concerto ricalcano i quartieri di Manhattan

Louise Veronica Ciccone, in arte Madonna, 65 anni, in uno dei suoi ultimi concerti

Louise Veronica Ciccone, in arte Madonna, 65 anni, in uno dei suoi ultimi concerti

Assago (Milano) – Dio salvi la Regina del Pop, che, smaltito lo spavento di giugno, quando ci hanno pensato una grave infezione batterica e il conseguente ricovero in rianimazione a tenere tutti col fiato sospeso, torna ad Assago domani e sabato con uno spettacolo monumentale fin dal titolo, “The Celebration Tour”. Si tratta del dodicesimo giro di concerti della Material Mum, ma il primo senza un album da promuovere.

L’ultima visita subalpina dell’eroina di “Holiday” risale infatti a quel “Rebel Heart Tour", portato per tre notti a Torino nel 2015. D’altronde in trentacinque anni di frequentazioni italiane le sue esibizioni live a Milano si contano sulle dita di una mano; basta pensare che la sua prima volta in concerto è stata proprio al Forum nel 2001, con tre show del “Drowned World Tour“, a cui sono seguiti i concerti al “Meazza” del 2009 e del 2012. Tutto qui. Anche se ad Assago Miss Ciccone era stata per la primissima volta nel ’98, ospite degli European Musica Awards di Mtv.

"Sono entusiasta di esplorare (in concerto) quante più canzoni possibile, nella speranza di dare ai miei fan lo spettacolo che stavano aspettando", ha scritto l’ultima vera icona musicale americana degli anni Ottanta ancora in attività annunciando questo nuovo giro di concerti sul suo sito il 17 gennaio. Una nuova impresa live decisa accantonando temporaneamente il biopic su se stessa a cui stava lavorando.

Il kolossal da arene messo poi in strada ha confermato questa intenzione della cantante americana con un viaggio nel repertorio più popolare e amato di 26 canzoni, fra cui le cover di “I will survive” di Gloria Gaynor e quella di “Don’t cry for me Argentina” di Andrew Lloyd Webber, messa in scaletta per strizzare l’occhio all’attività d’attrice nell’“Evita” di Alan Parker (ma non mancano la bondiana “Die another day” ricordo dell’esperienza con Pierce Brosnan ne “La morte può attendere” e altri riferimenti alla ventina di film interpretati).

Tutto il repertorio dello show è raggruppato in cinque sezioni che ricordano la suddivisione di Manhattan: Uptown, Downtown, Midtown, East e West. Una playlist multigenerazionale che spazia da “Nothing really matters” a “Celebration” (nella versione remix di Benny Benassi), passando da “Like a prayer”, “Hang up”, “Vogue”, solo per citare le più ballate. Alcune come “Like a virgin” o “Express yourself” trovano però spazio nei filmati che separano un capitolo dall’altro. Citazioni per Billie Holiday, Michael Jackson, Prince, David Bowie, Sinéad O’Connor e tutte le vittime dell’AIDS.

A fare da maestro(a) di cerimonie ci pensa Bob the Drag Queen presentatore(trice) vestito(a) un po’ alla Maria Antonietta (con riferimento, quindi, alla performance di “Vogue” offerta da Madonna nel ’90 davanti alle telecamere degli MTV Video Music Awards). Un ulteriore esempio dell’attivismo della cantante a favore della comunità Lgbtq+ come la cancellazione dello spettacolo a Nashville dovuta al disegno di legge 3 del Senato del Tennessee e agli oltre 100 progetti di legge anti-Lgbtq+ attualmente all’esame delle legislature statali negli Stati Uniti. Questo lungo tour mondiale, 78 date, avrebbe dovuto prendere il via lo scorso 15 luglio da Vancouver, quando il ricovero di giugno ha costretto lo slittamento a fine anno della tranche americana. Abbrivio rimandato alla settimana dal 14-21 ottobre quando il “Celebrate Tour“ ha debuttato alla O2 Arena di Londra con quattro show all’insegna del tutto esaurito. Si va avanti fino a primavera, con gran finale coi quattro show al Palacio de Los Deportes di Città del Messico del 20- 24 aprile prossimo.