
Il viaggio nel cuore di Milano di Oltre le mura parte dalla scoperta del patrimonio della Fondazione Orsoline San Carlo e si snoda nel quartiere di Sant'Ambrogio, tra via De Amicis e via Lanzone
Milano, 16 gennaio 2025 – Guardare oltre le mura, per scoprire una Milano magnetica, “nascosta”. Fatta di un intreccio tra passato, presente e futuro. Succede nel cuore della città, a due passi dalla Basilica di Sant’Ambrogio. Il punto di partenza è un libro crossmediale, intitolato non a caso “Oltre le mura” (Eosliber), che - anche attraverso la realtà aumentata - racconta il patrimonio artistico e culturale delle Fondazione Orsoline di San Carlo e contemporaneamente l’anima profonda di Milano, fatta di arte, memoria e aneddoti, narrati in prima persona da milanesi che diventano protagonisti dell’opera.
" “Oltre le mura” affianca l’idea tradizionale di libro alle nuove tecnologie. L’obiettivo è scrivere con un linguaggio che consenta di creare una narrativa diversa, non lineare, amplificata grazie all’uso della realtà aumentata - spiega Cecilia Tamplenizza, socia di Eosliber (www.eosliber.com) e co-curatrice del progetto. In questo modo si crea un’osmosi tra diverse generazioni, tra chi non può fare a meno della carta e chi desidera sperimentare anche strade diverse”.

Da via Lanzone, passando per la celebre pusterla, fino a via De Amicis: è qui che inizia il viaggio. Il punto di partenza del progetto (finanziato nell’ambito del PNRR dall’Unione Europea – Next Generation EU) è la volontà di digitalizzare il patrimonio artistico della Fondazione Orsoline San Carlo per offrirlo anche a chi non può accedervi, raccontando poi una storia più ampia. “Il libro si presenta come un desk book - spiega Tamplenizza - e la grafica permette di conoscere ed esplorare la chiesa e il monastero attraverso contenuti crossmediali (accessibili scaricando l’apposita app) e Audiozoom (approfondimenti audio delle opere) realizzati in collaborazione con Ears. Non solo. Il libro si può materialmente costruire, montare, ottenendo così anche il circondario, il fuori le mura”.
“Nella prima fase sono stati coinvolti gli studenti della quarta del Liceo Artistico Orsoline, per i quali abbiamo realizzato un laboratorio di scrittura crossmediale. Con loro, coinvolgendo anche le famiglie dei ragazzi, è stata elaborata una prima ipotesi di progetto”. Poi il lavoro si è fatto ancora più corale. “Attraverso dei questionari online abbiamo chiesto riscontro su alcuni temi e da qui siamo partiti per individuare le parole chiave per strutturare il libro - sottolinea -. C’è stata una buona risposta da parte del quartiere e abbiamo chiesto a chi voleva di partecipare, di andare oltre le mura in un rapporto di reciprocità tra dentro e fuori per far vedere chi e cosa c’è oggi nel quartiere”.

“Un’architetta del Politecnico che aveva studiato la zona, Isabella Balestrieri, aveva delle tavole del 1800 del quartiere perché era cerchia dei Navigli, prima della chiusura. Così abbiamo scoperto che le Orsoline avevano persino un mulino, in via De Amicis. E lei è diventata un personaggio del libro, una voce narrante”. Scorci di una Milano che non c’è più, si è trasformata, ma la cui memoria è preservata. “Dall’archivio delle Orsoline avevamo foto degli anni Quaranta di via De Amicis dove c’erano stati dei bombardamenti: le foto sono diventati video-arte fatta dagli studenti e un abitante della zona, Piercarlo Repetti, che aveva vissuto bombardamenti, si è “calato” nel libro, offrendo un racconto in prima persona della sua esperienza della guerra”. Un vero e proprio viaggio a più dimensioni, che presto avrà anche una nuova veste: “In futuro il libro diventerà un percorso geolocalizzato - conclude -, una sorta di caccia al tesoro per famiglie , in modo da coinvolgere un pubblico sempre più ampio”.