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La libreria Hoepli tra le 4 migliori al mondo: storia di un tempio letterario

Da cinque generazioni la famiglia Hoepli porta avanti il mestiere di libraio con grande professionalità. Il fondatore, Ulrico Hoepli, aveva aperto la prima libreria nel 1870, acquistandola per corrispondenza in Galleria De Cristoforis di GIUSEPPE DI MATTEO

Libreria Hoepli

Milano, 13 marzo 2016 - Pochi passi dietro il Duomo c’è un grande tempio pieno di libri che racconta la storia di Milano da un secolo e mezzo. La libreria Hoepli è un colosso di sei piani, 500mila volumi e un centinaio di addetti (tra i quali si contano 50 librai), al quale è stata dedicata una via in memoria del suo fondatore, Ulrico Hoepli, che nel 1870 si era trasferito a Milano dalla Svizzera per prendere possesso di una libreria austriaca acquistata per corrispondenza. In un mondo allora in grande fermento, quell’evento aveva provocato una grande breccia nella storia della città, come i bersaglieri avevano fatto a Porta Pia. Certo, Ulrico sarebbe fiero di vedere la sua creatura oggi e di sapere che è stata scelta tra le quattro migliori librerie al mondo (insieme ad altre tre di nazionalità cinese, australiana, ed estone) dall’International Excellence Awards 2016, concorso indetto dalla London Book Fair, una delle più importanti fiere internazionali del libro. Il 12 aprile sarà incoronato a Londra il vincitore.

Libreria Hoepli in galleria De Cristoforis“Questa nomination ci riempie di gioia - commenta Barbara Hoepli, l’ultima esponente di una stirpe che da cinque generazioni si dedica a questo mestiere assieme al padre Ulrico Carlo Hoepli (il primo ad aver voluto una donna nel suo piccolo impero) - e la dedichiamo ai nostri librai e a tutti i nostri clienti. È un riconoscimento ci dà la spinta per continuare sempre con la stessa energia nella nostra missione: servire con impegno e con il sorriso il nostro pubblico. La libreria infatti ha conservato la valenza di luogo di scambio e di aggregazione che l’ha caratterizzata nel corso della sua storia e che risulta enfatizzata ancora di più oggi grazie ai social network”.

Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel 31 dicembre del 1870 quando, con un annuncio a stampa, si avvisava la clientela milanese che la libreria del sassone Theodor Laengner (che si trovava in Galleria De Cristoforis sin dal 1838) passava al giovane Ulrico.  A soli 23 anni il nostro poteva così cominciare la sua attività in proprio dopo alcune esperienze di apprendistato in Egitto (nella biblioteca del kedivè), Svizzera e Germania. Figlio di una famiglia contadina, aveva scelto Milano per il suo grande fervore culturale, in un tempo in cui l’Italia, appena unificata, era meta ambita per molti stranieri.

Cinque generazioni dopo, la famiglia Hoepli continua la tradizione di un’impresa a conduzione familiare, (che sin dagli esordi aveva unito al mestiere di libraio quello di editore), nata con una base tecnico scientifica, ma che nel corso del tempo ha saputo diversificarsi conquistando nuove fette di mercato. A Ulrico, del resto, non piaceva perder tempo. L’esperienza editoriale era infatti cominciata subito: nel 1871 venne pubblicata la ristampa de ‘I primi elementi di lingua francese’ di G.S. Martin cui seguì, poco tempo dopo, una ‘Guida per le arti e mestieri’. E fu proprio Ulrico a inventare la celebre collana dei ‘Manuali’, mutuata dagli handbook, che assecondava la domanda di una società che stava vivendo un decollo economico e aveva bisogno di quadri tecnici professionali molto preparati. Tanti i cambi di sede, da Corso Vittorio Emanuele a via Berchet, prima della tragedia della Seconda Guerra Mondiale e delle bombe che rasero tutto al suolo. L’ultima dimora, in via Hoepli 5, nel 1958. La strada era stata dedicata al fondatore perché questi aveva regalato un planetario alla città.

 “Oggi abbiamo un'offerta completa, che va dai manuali tecnico scientifici alle lingue, passando per la narrativa e la saggistica - sottolinea Barbara Hoepli - ma non disdegniamo anche scelte editoriali coraggiose, perché il nostro scopo è offrire ai clienti ciò di cui hanno bisogno tenendo d’occhio il mercato.” Il che, in soldoni, significa valorizzare le opere di nicchia. Così, non è difficile trovare accanto alle grandi proposte anche volumi che esplorano campi più ameni, come il mondo dei tatuaggi e dell’arte terapia. Ogni piano è organizzato privilegiando tematiche ragionate e si basa su un grande lavoro di squadra, come in una redazione militare. Accanto al cartaceo convive un mondo meno visibile, ma decisivo ai fini delle vendite: la libreria online, che conta quasi un milione di iscritti alla newsletter, e prevede addetti molto qualificati. Del resto, la stessa concezione della libreria, com’è oggi, si deve al nonno di Barbara, Ulrico, omonimo del fondatore e di suo padre: “Un tempo le librerie avevano le dimensioni di una bottega - racconta Barbara Hoepli -  ma mio nonno, che aveva viaggiato molto, prese esempio dal concetto di libreria moderna che si stava sviluppando in quegli anni in Inghilterra e in Germania. Oggi i nostri punti di forza sono una grande attenzione al cliente, un personale di prim’ordine e un vasto assortimento”. Il futuro è una continua scuola di apprendimento, perché alla Hoepli il libraio è una professione che prevede una formazione rigorosa e gli allievi vengono messi sotto l’ala protettiva dei maestri. E ora, segno dei tempi, è stato finalmente dato spazio anche alle donne.