ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Fresu, Capossela, Bollani: JazzMi è live

La sfida del festival: 150 tra concerti ed eventi nei quartieri ma anche a Rozzano, Trezzano e Carugate

Paolo Fresu

Milano, 30 settembre 2020 - Miles gloriosus. Dovendo trovare una citazione del jazz che esprimesse la voglia di osare con cui mette in campo questa sua quinta edizione, JazzMi guarda a quella “il mio futuro comincia ogni mattina quando mi alzo” con cui Davis ha camminato per più di quarant’anni sulla strada del rinnovamento. Di questi tempi, infatti, i circa 150 eventi del cartellone presentato ieri in Triennale rappresentano una vera e propria sfida.

Concepito attorno a due poli abituali quali la stessa Triennale e il Blue Note, il “festival diffuso” organizzato da Ponderosa dal 22 ottobre al 1° novembre si articola in tutta la città, spaziando da Piazza Duomo al Pirellone, dal Castello Sforzesco a CityLife, a periferie come Rozzano, Carugate o Trezzano. "A gennaio il programma era completamente diverso e l’abbiamo dovuto rimodulare in corsa", spiega Luciano Linzi, direttore artistico di JazzMi assieme a Titti Santini. "Lo sforzo di tornare in scena nonostante tutto è un po’ lo stesso che abbiamo fatto nei mesi scorsi a Roma all’Auditorium e alla Casa del Jazz per provare a sbloccare la situazione e tenere in vita la filiera della musica".

Però la Lombardia non è il Lazio e l’autunno non è l’estate. "Il paese ha reagito con responsabilità agli inviti dell’autorità e, confortato dai risultati, sta continuando a farlo. Ovviamente la guardia rimane alta, ma pensiamo valga la pena impegnarsi per ridare coraggio a Milano anche attraverso la cultura". Veniamo al cartellone. "Celebriamo con concerto e docufilm il decennale di Tŭk, la coraggiosa etichetta discografica di Paolo Fresu, ma pure Mina col piano di Danilo Rea e i commenti di Massimiliano Pani. C’è un progetto di Roberto Gatto sul “progressive”, e uno di Enrico Pieranunzi con dedica a Fellini. Stefano Bollani, chiuderà invece il festival con le sue variazioni per pianoforte sui temi di “Jesus Christ Superstar”". Fra i giovani? "Segnalerei la sassofonista Sophia Tomelleri, vincitrice a giugno del Premio Massimo Urbani, e il Collettivo Immaginario del batterista Tommaso Cappellato". Cosa si muove quest’anno sulle “terre di confine”? "Vinicio Capossela celebra il trentennale del suo primo album “All’una e trentacinque circa”, e James Senese l’avventura Napoli Centrale. Da ricordare fra gli stranieri il trombettista norvegese Nils Petter Molvær e il ritorno in bilico tra jazz e “chanson” di Camille Bertault".