ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Annalisa Minetti: "Io e Mario contro il Nemico Invisibile"

Il progetto di Annalisa Minetti, Biondi e Sutera: il via con un disco per la lotta al coronavirus insieme ad altri artisti

Annalisa Minetti

Annalisa Minetti

Milano, 23 aprile 2020 - Pure in tempi di pandemia, gli artisti fanno gli artisti. E nella battaglia contro il coronavirus Annalisa Minetti trova il sostegno di Mario Biondi. Sono loro, assieme a Marcello Sutera, infatti, gli artefici de “Il nostro tempo”, il brano scritto con Veronica Brualdi (e arrangiato dallo stesso Sutera) con cui scendono in campo a sostegno della terza età. Tutto con la partecipazione di altre personalità importanti della musica come Dodi Battaglia, Gaetano Curreri, Petra Magoni, Jean-Paul Maunick degli Incognito e il rapper Andrea Callà.

Annalisa, di cosa si tratta? "Questa canzone rappresenta la prima iniziativa nell’ambito di “Nemico Invisibile”, progetto musicale di raccolta fondi destinato a produrre i suoi effetti fino alla fine dell’epidemia. Quando abbiamo pensato ad una figura maschile che potesse portare avanti assieme a me il progetto, uno dei primi nomi a venirci in mente è stato quello di Mario e l’ho chiamato". Come ha reagito alla proposta? "Ha detto di subito sì. Con Biondi abbiamo scritto un testo sulla melodia proposta da Marcello, poi ci siamo detti che su una cosa tanto importante non potevamo fare squadra da soli, ma dovevamo allargare i ranghi. Così lui ha chiamato Curreri, Battaglia, la Magoni, Callà e 25 vocalist straordinari che lavorano con i più grandi nomi della musica italiana". Il p rogetto, però è articolato. "Sì. Questo è solo il primo step di un programma molto più ampio, perché il progetto “Nemico Invisibile” vuole continuare ad offrire il suo apporto fino alla fine dell’emergenza, quindi ci saranno tanti altri brani con tanti altri ospiti che vivranno e sosterranno obiettivi diversi: il primo è “Auser”, l’Associazione per l’invecchiamento attivo, quindi l’assistenza domiciliare perché terza età e soggetti con disabilità sono preoccupati non solo dall’insidia del Covid-19, ma dall’isolamento, anche senza virus".  

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