
Gian Paolo Barbieri, al centro: ai lati, due suoi scatti
Milano, 19 dicembre 2024 – Ha immortalato lo stile e la grandeur della moda, la “Dolce Vita“ prima e la “Milano da bere“ poi, l’opulenza e l’edonismo degli anni Ottanta documentati da scatti che gli hanno regalato una celebrità riconosciuta a livello internazionale. E non solo moda, ma anche arte, cinema e spettacolo. Era un rivoluzionario: le dive e la bellezza entravano nell’obiettivo per uscirne opere d’arte. Gian Paolo Barbieri, uno dei fotografi più celebri e celebrati al mondo, è morto a 89 anni, nella sua casa di Milano, dove era nato.
Gli inizi da attore
Figlio di una famiglia di grossisti di tessuti, imparò l’arte dei primi scatti nel magazzino del padre e fu proprio lì che cominciò a masticare la moda. Ma poi il suo esordio avvenne nell’ambito teatrale: Barbieri divenne attore, operatore e costumista insieme a “Il Trio“, gruppo teatrale formato con due suoi amici.
Rifecero alcune parti di famosi film come “La via del tabacco“, “La vita di Toulouse Lautrec“ e “Viale del tramonto“. In seguito, gli venne affidata una piccola parte non parlata in “Medea“ di Luchino Visconti, con Sara Ferrati e Memo Benassi.
Il suo grande amore per il cinema americano lo spinse a sperimentare tecniche di illuminazione nella cantina di casa sua e nello stesso periodo iniziò a fotografare attrici.
Roma, Parigi e Milano
Con l’occasione di trasferirsi a Roma e, grazie alle prime fotografie scattate in puro clima “Dolce vita“, Barbieri accettò l’offerta di lavorare a Parigi. Iniziò così la sua carriera come assistente al fotografo di “Harper’s Bazar“, Tom Kublin, per un periodo breve, ma intenso, Kublin mancò solo 20 giorni dopo.
Nel 1964 tornò a Milano aprendo il suo primo studio fotografico, dove cominciò a lavorare nella moda pubblicando anche su riviste internazionali come “Vogue America“, “Vogue Paris“ e “Vogue Germania“. Fondamentale tappa del suo percorso è stata l’esperienza con “Vogue Italia“ insieme alla realizzazione delle più celebri campagne pubblicitarie per marchi internazionali.
Miriadi di collaborazioni
Barbieri ha lavorato con protagonisti della moda mondiale come Diana Vreeland, Yves Saint Laurent, Valentino e Pino Lancetti e ha fotografato attrici e modelle come Mirella Petteni, Jerry Hall, Veruschka, Monica Bellucci e Audrey Hepburn per numerose riviste.
È stato artefice di campagne per le maggiori case di moda come Valentino, Gianni Versace, Gianfranco Ferré, Armani, Bulgari, Chanel, Yves Saint Laurent, Dolce & Gabbana, Vivienne Westwood, con le quali ha interpretato le famose creazioni degli anni ‘80, in concomitanza con la conquista del Made in Italy e del prêt-à-porter italiano.
I ricordi
“Con la sua scomparsa, perdiamo non solo un maestro, ma anche un uomo che ha dedicato la vita alla bellezza, alla creatività e alla ricerca della perfezione artistica”, così la Fondazione Gian Paolo Barbieri ha commentato la scomparsa del grande maestro della fotografia, spiegando che “continuerà a portare avanti la sua missione, onorando la memoria e il lavoro di un artista che ha saputo rendere eterno ciò che fotografava”.
E la nipote Giada ha scritto: “Ciao zio, sei stato per me un secondo padre, una guida preziosa, oltre ai valori morali, mi hai donato un’immensa eredità estetica”.