Milano – «In famiglia non si facevano foto. Le uniche macchine fotografiche che avevamo erano quelle che mio padre portava dai suoi viaggi in Russia. Ricordo una copia di una Rolleiflex, mai usata perché le istruzioni erano solo in Russo". Sembra incredibile se a parlarne è Fabrizio Ferri, classe 1952, uno dei più celebri fotografi italiani, osannato in tutto il mondo per l’inconfondibile intensità emotiva che traspare nei ritratti alle celebrità: da Julia Roberts a Charlize Theron, Naomi Campbell e Susan Sarandon, e poi Isabella Rossellini, scoperta casualmente agli inizi della sua carriera da reporter. Ferri ha fondato negli anni Ottanta il Superstudio a Milano, aprendo successivamente uno spazio polifunzionale anche a New York, città dove vive e lavora con la moglie Geraldina. Nella sua casa di Pantelleria, oltre all’ex compagna ed étoile della danza Alessandra Ferri, sono passati numerosi amici, uno per tutti: Sting.
Ha passato l’estate a Pantelleria?
"No, ho deciso di vendere la casa perché non ci andavo più come un tempo e avevo bisogno di vedere altre località. Così da tre anni, con mia moglie Geraldina e mio figlio Orso, giriamo le Eolie in barca a vela".
Vive prevalentemente a New York. Nostalgia di casa?
"A Williamsburg vivo e lavoro. Quando ho nostalgia dell’Italia, prendo un volo e torno".
Partiamo dagli inizi, è approdato casualmente alla fotografia...
"Non ho mai voluto fare il fotografo. Ad un comizio di Luciano Lama vidi un uomo appoggiato alla transenna col volto scavato dal sole che guardava verso l’alto, con il figlio sulle spalle e accanto la madre. Ho messo a fuoco e ho fatto uno scatto".
Questa immagine non è passata inosservata...
"Una sera venne a cena a casa dei miei genitori un loro amico, giornalista di Paese Sera . Stava cercando delle foto di costume sulla politica italiana. Gli piacque la mia foto, così mi presentai in redazione che me la comprò per 50 lire".
L’incontro con Isabella Rossellini: com’è andata?
"Avevo 23 anni, ero in via delle Botteghe Oscure a Roma per una manifestazione. C’era una luce diffusa meravigliosa al tramonto, tra le persone sedute rimasi folgorato dalla bellezza di una ragazza. Si presentò soltanto come Isabella, le chiesi se poteva posare per me. Dopo qualche scatto, le proposi di fare delle fotografie dei gioielli Bulgari per Vogue inglese. Da Londra mi dissero che era Isabella Rossellini, ancora sconosciuta e mai fotografata professionalmente".
Nel 1983 fonda il Superstudio in Porta Genova a Milano.
"Ho inventato insieme a Flavio Lucchini, direttore di Edimoda e Gisella Borioli, i primi studi multifunzionali per la fotografia di moda al mondo in zona Tortona, all’epoca disabitata. L’idea era quella di creare uno spazio che si potesse affittare a tutti".
Poi, New York.
"Ho aperto un intero building nel Meat Packing District ed ora uno a Williamsburg. È meraviglioso".
Ha realizzato numerosi libri fotografici. Memorabile “Aria” con Alessandra Ferri.
"Alessandra è riuscita a esprimere il suo talento senza la musica e la coreografia, con un equilibrio assoluto. La fotografavo nuda sulle rocce con uno strapiombo di 300 metri, senza essere legata".
Molti personaggi sono passati da lei, il suo amico Sting ha anche composto l’album “Mercury Falling”.
"È stato mio ospite a Pantelleria per un mese, e siamo diventati amici. Al termine della vacanza, Sting mi ha fatto un enorme regalo. Finita la cena ha preso un piccolo registratore: nella cassetta era registrata la chitarra. Ha tirato fuori il quaderno su cui aveva scritto i testi e cantato le canzoni composte a casa mia raccolte in “Mercury Falling”".