Milano, 12 giugno 2024 - Una potenza ancestrale che si mescola all'incanto lirico delle sirene. Il metal che si intreccia con elementi di progressive rock. È il nuovo lavoro della band alternative rock Erisu, formata da quattro voci femminili (Alex, Michelle, Serena e Giada), che ha appena realizzato il singolo "Eris", in rotazione su radio e piattaforme da venerdì, anticipazione dell'Ep di prossima uscita "Heavy Goddesses". La canzone, a tratti delicata e a tratti potente come un urlo di guerra, è nata dalla collaborazione del gruppo con Steve Sylvester, leader della storica band metal dei Death Ss: il pezzo è frutto del lavoro di Sylvester e di Andy Panigada, colonna del metal italiano già membro dei Bulldozer, mentre a interpretare la base musicale del brano sono proprio i componenti dei Death Ss.

Eris per gli antichi greci era la dea della discordia, della contesa: come mai avete scelto un personaggio mitologico di questo genere? "La scelta di intitolare 'Eris' la canzone e di parlare di questa figura non è casuale. Questo brano è il nostro grido di battaglia: è stato per noi un po' un momento di cambiamento, abbiamo avuto l'onore di collaborare, sia per la scrittura del pezzo che nel lavoro in studio, con Steve Sylvester e con Andy Panigada, volevamo quindi celebrare questo nuovo inizio e allo stesso tempo tornare alle origini. Di questo parla la canzone, di riportare tutto all'antico". Perché Eris vi affascina tanto? "La dea Eris per noi è importante, è una dea giocosa che ha connotazioni sia positive sia negative e questo la rende interessante, perché esiste ed è, prende le sue decisioni e l'uomo le subisce, ma lei non fa queste scelte in funzione dell'uomo. È molto diversa dall'idea di divino più comune oggi, per cui la divinità è tutta buona o tutta negativa. Inoltre il femminino sacro è qualcosa a noi molto caro: è un tema che nei millenni è andato a perdersi e su cui noi ci interroghiamo nelle nostre canzoni". Avete un forte interesse per il mito e per la storia... "La mitologia, il tema dell'antico e del veterotestamentario è un po' il filo conduttore del nostro lavoro ed è quel che ci lega come membri della band: è un interesse in comune che ci ha legato fin da subito. Ci siamo conosciute per varie vicissitudini, abbiamo scoperto di avere questo interesse in comune e abbiamo deciso di portarlo avanti". La vostra musica unisce metal, rock, progressive, ma intreccia anche queste sonorità con il canto lirico: come è nato questo connubio? "Siamo quattro ragazze molto diverse, con gusti musicali molto differenti: l'interesse verso questi vari generi è confluito nella creazione di ciò che siamo come band. Il background di ognuna di noi ci ha permesso di avere un approccio diverso alla scrittura delle linee vocali: una di noi è una cantante lirica e la sperimentazione di diverse tecniche vocali è fondamentale nel progetto di Erisu. D'altra parte, poi, il bel canto è qualcosa di molto affine alle tematiche mitologiche, religiose: c'è un'affinità". Il singolo fa da apripista al nuovo disco... "L'album è pressoché finito, siamo in dirittura d'arrivo, a brevissimo annunceremo la data di uscita. 'Eris' fa un po' da precursore, perché racchiude i temi del disco e simboleggia il nostro nuovo percorso. Il sound del nuovo album è un po' più oscuro rispetto a ciò che abbiamo fatto in precedenza: le tematiche sono le stesse del passato, ma il cambiamento di genere è avvenuto perché abbiamo iniziato a lavorare con musicisti diversi e abbiamo lasciato spazio alla loro esperienza. 'Eris' per noi è un punto di svolta, è un nuovo inizio e non vediamo l'ora di poterlo condividere. Nel video per la prima volta compaiono i musicisti che poi ci affiancheranno durante i live e per noi anche questa è una novità: ne siamo molto entusiaste, siamo molto felici per questa collaborazione".