Io tra i miei fan aspettando il palcoscenico: Elisa si racconta a Milano

Una scaletta di tredici nuove canzoni e la voglia di fare musica pop, per Elisa che dopo aver pubblicato il nuovo album, lunedì passerà dalla Mondadori per raccontarsi di CA. MAN.

La cantante Elisa (Newpress)

La cantante Elisa (Newpress)

Milano, 2 aprile 2016 - Una scaletta di tredici nuove canzoni e la voglia di fare musica pop, per Elisa che dopo aver pubblicato il nuovo album, lunedì passerà dalla Mondadori per raccontarsi. Il lavoro da studio s’intitola “On” e per la voce di Monfalcone rappresenta anche un ritorno all’utilizzo della lingua inglese, così come era stato per lei agli inizi. Dopo un giro di appuntamenti instore con i quali incontrerà i fan, il tour vero e proprio per Elisa comincerà il prossimo mese di novembre, per una carrellata di concerti nei principali palasport italiani. La prima data confermata è quella di Firenze, l’11 novembre, alle quali seguiranno Torino (il 14), Roma (il 19), Bologna (il 22), Milano (il 25) e Padova (il 28).

Elisa, perché questo ritorno all’utilizzo della lingua inglese per il nuovo album?

«L’inglese è storicamente la lingua della musica pop, anche se ci sono nuovi modi di scrivere in italiano che si stanno sempre più adeguando a quel tipo di sonorità».

All’interno dell’album ci sono tante influenze musicali. Quella televisiva nei panni di coach ad Amici, invece, quanto ha influito?

«Questa nuova esperienza mi ha spinto ha studiare più del solito la musica da classifica e un po’ mi ha cambiata. Sono sempre stata coraggiosa nel modo di fare musica, soprattutto agli inizi ma poi sono stata introdotta al mondo del compromesso che fa parte del pop “mainstream”. Io voglio fare musica pop anche conservando la mia indipendenza e so bene che non è una sfida semplice».

Nell’elenco di canzoni inserite nel nuovo lavoro, solo due sono in italiano, “Bruciare per te” e “Sorrido già’”, quest’ultima cantato assieme ad Emma e Giuliano Sangiorgi...

«Emma è Giuliano sono amici e mi è sembrato che le loro voci esprimessero l’intensità di cui aveva bisogno questa canzone. Continuo a scrivere per me stessa ma non finisce lì. Mi interessa creare un certo tipo di energia e per questo disco ho cercato tensione artistica e creativa più grandi del solito. Volevo una miccia che servisse per accendere altri meccanismi e un qualcosa di più fisico».

Altra collaborazione contenuta nell’album è poi quella con Jack Savoretti, penna che ha scritto il brano “Waste tour time on me”.

«È l’unico brano che non ho scritto io. Amo la voce e lo stile di Savoretti. Il suo provino era folk ma il risultato finale del lavoro fatto sul brano è diverso».

Una storia particolare è invece quella della canzone intitolata “Love me forever”. Di cosa si tratta?

«È un brano che ho scritto quando avevo quattordici anni e non ho mai voluto pubblicarlo perché non di moda come genere e non adatto al mercato mainstream. Oggi lo è di più, grazie ad altri esempi di artisti internazionali».

Qualche anticipazione sul tour che partirà a novembre?

«Ci sto ancora pensando ma mi piacerebbe tornare alla formula del concerto duro e puro, molto suonato».

Lunedì al Mondadori Megastore (piazza Duomo 1), alle 18. Ingresso libero.

di CA. MAN.

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