
Don Davide Milani con l'arcivescovo Mario Delpini (Cardini)
Monsignor Davide Milani, da settembre sarà officiale del Dicastero della Cultura e dell’educazione della Santa Sede. Di cosa si occuperà?
"L’incarico principale, a tempo pieno, sarà quello di segretario generale della Fondazione Pontificia Gravissimum Educationis, voluta da Papa Francesco dieci anni fa come realtà operativa del Dicastero per realizzare, nella Chiesa e nel mondo, l’educazione tramite il linguaggio della cultura".
Ci faccia qualche esempio?
"Uno dei grandi progetti è il Global Compact on Education, un’alleanza per garantire l’accesso all’educazione in tutto il mondo: alla vigilia del G7 alla Camera abbiamo presentato la situazione in Africa, dove è la Chiesa, in molti Paesi, a garantire l’unica scuola pubblica accessibile a chi non ha reddito. Ma per farlo servono risorse, insegnanti. Occorre curare la rete e il trasferimento di competenze tra le università cattoliche: si pensa a eccellenze come la Cattolica o la Loyola di Chicago ma nel mondo sono circa 1.700, la maggior parte in Paesi poveri in cui sono l’unica possibilità di formazione superiore".
E sul fronte più canonicamente culturale?
"Progetti emblematici come il padiglione della Santa Sede alla Biennale di Venezia, dentro il carcere della Giudecca. O la recente udienza di Papa Francesco con i comici, la prima in assoluto. Il Giubileo sarà occasione per proporne altri, rivolti alla Chiesa ma anche al mondo".
Anche attraverso il cinema?
"Certo, continuerò a seguire la Fondazione Ente dello spettacolo (che promuove la cultura cinematografica su mandato della Cei, ndr): il cinema è capace di unire i popoli, facilita l’incontro tra culture".
A Lecco, tra le altre cose, lascia il cinema Nuovo Aquilone e un Film Fest.
"Il territorio è generoso, ha sostenuto queste proposte che permettono alla Chiesa di raggiungere tutti. Domani (oggi, ndr) presentiamo la quinta edizione del Lecco Film Fest. Il tema è la libertà".
E il titolo cita De André.
"... da “Se ti tagliassero a pezzetti“. Mi ha colpito una frase del cardinale Tolentino de Mendonça (prefetto del Dicastero Cultura ed educazione, ndr), nella lettera ai fedeli di Lecco: la cultura è fondamentale per portare la speranza di Gesù non solo ai credenti, ma a tutti".
Lei, nel messaggio di congedo, ha scritto loro: “Obbedisco sinceramente, ma costa“.
"Vengo via con sofferenza, come quando dopo sei anni bellissimi a Brugherio mi chiamarono in Curia. E dopo altri 12 anni belli l’arcivescovo Delpini accolse il mio desiderio di parrocchia, mandandomi a Lecco. Sono grato di questi ultimi sei anni che mi hanno formato, e sono grato ai cardinali Tettamanzi e Scola che prima, l’uno chiamandomi a essere ‘il parroco dei giornalisti’, l’altro incontrando la città attraverso la cultura, mi hanno spinto sulla strada di una Chiesa che parla a tutti. Obbedendo alla Chiesa, non mi è mai andata male".