
Castello Sforzesco, riapre alle visite "Sala delle Asse"
Milano, 18 febbraio 2015 - Novità al Castello Sforzesco di Milano: sarà aperta e visitabile dal pubblico di Expo la 'Sala delle Asse', la stanza già nota per il suo soffitto, decorato da Leonardo da Vinci con un intricatissimo motivo arboreo. In aggiunta, i restauratori hanno recentemente scoperto un paesaggio abbozzato al carboncino e alcuni disegni di motivi floreali che farebbero pensare a un progetto vinciano per la decorazione di tutte le pareti della sala e non solo del soffitto come si credeva finora.
I restauri, sponsorizzati da A2a e Arcus, si fermeranno durante il semestre di Expo per lasciare spazio a un'installazione contenente un progetto multimediale che racconti la storia della sala e del suo restauro. Il progetto, realizzato da Culturanuova con il contributo di Intesa San Paolo, prevede lo spostamento dei ponteggi ora presenti e un sistema di proiezioni, luci e ologrammi che descriveranno la sala e la sua storia. Per Claudio Salsi, direttore della soprintendenza del castello, quella di un disegno che abbraccia tutta la stanza è "un'interpretazione innovativa che mette al centro la natura e elimina qualsiasi presenza umana, tranne quella sul soffitto della sala, decorato con il blasone di Ludovico il Moro". Per l'assessore alla CulturaFilippo Del Corno, oggi al castello per la presentazione della sala, è "un'iniziativa prestigiosa che impreziosisce il palinsesto di Expo in città con un appuntamento imperdibile".
La stanza deve il suo nome a un antico documento d'archivio risalente all'epoca di Da Vinci, nel quale un "Magistro Leonardo" viene descritto "al lavoro nella camera grande da le asse", che al tempo avrebbero ricoperto le pareti. In seguito Milano subì la dominazione spagnola, il castello fu trasformato in alloggio per i soldati e la sala divenne una stalla che fu intonacata più volte nel corso dei secoli. A fine '800 lo storico Luca Beltrame trovò sotto l'intonaco il soffitto decorato da tronchi, rami, foglie e bacche di gelso realizzato da Leonardo, mentre risale a metà del '900 il ritrovamento del 'Monocromo', un disegno subito attribuito a Da Vinci che ritrae, sulla parete est, una radice che spacca una roccia. Secondo i restauratori, che hanno iniziato i lavori a ottobre 2013, i disegni di paesaggio, comprendenti una chiesetta e un campanile richiamano quello sullo sfondo del Cenacolo, visibile attraverso una finestra dietro la testa del Cristo.