NICOLA PALMA
Cultura e Spettacoli

Il cartellone della Scala: prima con Šostakovič, Turandot con Alagna e Nabucco grandi firme

Le anticipazioni della stagione 2025-2026 (in gran parte allestita da Meyer). Meli-Netrebko-Salsi nell’opera verdiana. Carmen con regia di Michieletto

La Prima della Scala dello scorso anno (Foto Brescia e Amisano © Teatro alla Scala)

La Prima della Scala dello scorso anno (Foto Brescia e Amisano © Teatro alla Scala)

Milano – La stagione porta, per gran parte, la firma dell’ormai ex sovrintendente Dominique Meyer. E non poteva essere altrimenti, visto che alla Scala i cartelloni d’opera si studiano e compongono con ampio anticipo.

A presentarla, però, ai delegati sindacali è stato ieri pomeriggio il successore del manager alsaziano, Fortunato Ortombina, che lo scorso 18 febbraio ha iniziato il mandato quinquennale nella stanza dei bottoni del Piermarini (con lo stesso stipendio da 240mila euro annui percepito da chi l’ha preceduto). Nonostante i dubbi delle scorse settimane e a dispetto di chi da anni pretende a gran voce che l’invasione putiniana dell’Ucraina si traduca (anche) nell’estromissione della cultura russa dai luoghi di spettacolo, sarà Lady Macbeth del Distretto di Mcensk del compositore sovietico Dmítrij Dmítrievič Šostakóvič ad animare il red carpet del 7 dicembre 2025: l’allestimento è stato affidato al regista Vasily Barkhatov, con il soprano Sara Jakubiak nel ruolo della protagonista; sul podio ci sarà, come sempre, il direttore musicale del teatro Riccardo Chailly.

A febbraio 2026 sarà la volta del Crepuscolo degli dei, a chiudere la tetralogia dell’Anello del Nibelungo di Richard Wagner (che poi sarà eseguita per intero nelle due settimane successive con Simone Young e Alexander Soddy a passarsi la bacchetta). Aprile sarà il mese della Turandot, con Davide Livermore in cabina di regia e Nicola Luisotti a dirigere l’orchestra di via Filodrammatici; nel cast figurano i nomi di Mariangela Sicilia, fresca vincitrice del premio Abbiati, e Roberto Alagna, personaggio mai banale da queste parti dopo il celeberrimo forfait ad Aida in corso del dicembre 2006. Per i titoli da grande repertorio come il capolavoro pucciniano, l’idea che Ortombina ha condiviso con i rappresentanti dei lavoratori è quella di avere sempre un doppio cast, che faccia anche le prove.

Pelléas et Mélisande di Claude Debussy, affidata a Daniele Gatti (sempre in corsa per il dopo Chailly), segnerà il debutto al Piermarini del regista Romeo Castellucci; l’annunciata protagonista femminile sarà Sara Blanch. Tra maggio e giugno, ecco una sorta di Prima bis, o la vera Prima per gli adepti di Anna Netrebko: la diva di Krasnodar e la premiata ditta completata da Francesco Meli, Michele Pertusi e Luca Salsi saliranno sul palco per il Nabucco di Giuseppe Verdi, forse nella versione con i ballabili inedita a queste latitudini; a dirigere sarà ancora Chailly, con Alessandro Talevi in regia. Finita? No, perché a giugno toccherà alla Carmen di Georges Bizet, allestita da Damiano Michieletto in una co-produzione con la Royal Opera House di Londra e il Real di Madrid e diretta da Myung-Whun Chung. Sette recite a luglio per la ripresa della Lucia di Lammermoor, con regia di Jannis Kokkos e direzione di Speranza Scapucci; in scena Rosa Feola e il tenore samoano Pene Pati.

Dopo le ferie estive, tornerà ancora Gaetano Donizetti con Elisir d’amore, a cura dell’Accademia della Scala e diretta da Marco Alibrando; previste pure una dozzina di rappresentazioni in forma ridotta per bambini, con una voce recitante che intratterrà il giovanissimo pubblico per un’ora. Si chiude con la Traviata di Verdi (forse) e il Faust di Charles Gounod, con Daniele Rustioni sul podio.

Grandi direttori anche nella stagione sinfonica, a cominciare dal grande ex Daniel Barenboim (salute permettendo). Per quanto riguarda il ballo, il cartellone prevede cinque produzioni e 61 spettacoli: nell’elenco ci sono la Bella addormentata e Don Chisciotte con la coreografia di Rudolf Nureyev, Giselle, Alice nel paese delle meraviglie con la coreografia di Christopher Wheeldon, un trittico con coreografie mai eseguite a Milano di Wayne McGregor, Jean-Cristophe Maillot e Ohad Naharin, e un dittico Pina Bausch- Balanchine. Possibili trasferte in Cina, Qatar, Francia e Grecia.