LUISA CIUNI
Cultura e Spettacoli

Scala, Bigonzetti lascia per motivi di salute

A meno di un anno dal suo insediamento come direttore della Scuola di ballo della Scala, il maestro Mauro Bigonzetti è stato costretto a lasciare l’incarico per motivi di salute legati ad una patologia alla schiena

Scala, lascia direttore ballo Bigonzetti

Milano, 9 ottobre 2016 - A meno di un anno dal suo insediamento come direttore della Scuola di ballo della Scala, il maestro Mauro Bigonzetti è stato costretto a lasciare l’incarico per motivi di salute legati ad una patologia alla schiena. In conseguenza, l’attesa nuova coreografia del balletto Coppelia, che avrebbe dovuto inaugurare la nuova stagione della danza scaligera il prossimo 20 dicembre non ci sarà, è stata annuallata. La favola ballata di Leo Délibes andrà in scena con una coreografia da definirsi e con Roberto Bolle come prima star. Ma cosa è successo? Ne da notizia lo stesso teatro in una nota: “Il parere dei medici esclude per il prossimo futuro ogni tipo di sforzo rendendo di fatto impossibile in questa fase l’attività professionale. Il Teatro alla Scala augura al maestro Bigonzetti di potersi rimettere al più presto”.

Al momento il suo ruolo sarà preso ad interim fino a febbraio da Frederick Olivieri, attualmente direttore della scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala. Una decisione del sovrintendente Alexander Pereira, presa questa dopo aver consultato anche i rappresentanti del ballo. “Nel corso dei prossimi mesi - prosegue il documento del teatro - sarà identificato il nuovo direttore.” La presentazione di Bigonzetti come direttore del corpo di ballo era stata fatta da Alexander Pereira il primo febbraio scorso a tre mesi di distanza dalle dimissioni di Machar Vaziev , il precedente direttore, che aveva optato con pochissimo preavviso per la direzione del Bolshoj di Mosca. Alla nomina erano seguite alcune perplessità dei ballerini per l’arrivo di un coreografo a guidarli. La tensione è salita poi lo scorso 10 maggio alla presentazione della nuova stagione, dove, secondo i danzatori, mancavano balletti classici. La polemica era poi rientrata e l’esordio del nuovo Coppelia era atteso con molto interesse