Biggio & Mandelli di nuovo insieme: Noi, Soliti Idioti, e la voglia di tornare

Dopo la lunga rottura, riuniti i protagonisti della serie di successo in onda su Mtv per quattro stagioni. Stasera sul palco degli Arcimboldi. "Come coppia comica diciamo quel che ci passa per la mente..."

I due artisti

I due artisti

Nel nome omaggiano Monicelli. Ma in realtà quello che hanno sempre portato in scena è una carrellata di mostri contemporanei che non sarebbe dispiaciuta a Dino Risi. Successo enorme il loro. Per quattro stagioni su Mtv. Poi la rottura secca. Il tempo però risana le ferite ed ecco la reunion: "I soliti idioti – Il ritorno", solo stasera agli Arcimboldi, Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli.

Dopo dieci anni si rischia di diventare meno feroci?

"Siamo molto carichi e contenti di essere tornati e di aver ricevuto tutto questo affetto! Non pensiamo si rischi di diventare meno feroci, a noi questi anni di separazione sono serviti molto. Siamo consapevoli di aver fatto entrambi un percorso e abbiamo la stessa voglia di ritornare davanti al pubblico, di riportare i personaggi che hanno reso possibile tutto ciò".

Cosa vi è mancato di più uno dell’altro?

"A livello umano sicuramente l’amicizia che ci ha legato e ci lega tutt’oggi. Dal punto di vista professionale è mancato un compagno di lavoro importante. Proprio per questo motivo siamo felici di essere tornati, in primis come amici e poi di essere di nuovo davanti al pubblico, che durante tutti questi anni non ha mai smesso di chiederci quando avremmo ricominciato. Infatti la nostra reunion avviene prima di tutto sul lato umano, di conseguenza artistico".

Chi vi è stato d’ispirazione?

FB: "Per me il fumettista Andrea Pazienza, Renzo Arbore con “Indietro Tutta“, la Gialappa’s. Grazie a loro ho capito che mi sarebbe piaciuto fare questo mestiere. Ad oggi I Gialappi sono tra i colleghi che sentiamo più affini".

FM: "Mi hanno sicuramente ispirato le commedie italiane degli anni ’80 di Pozzetto, Abatantuono, Teocoli, Villaggio. Ma anche i film americani demenziali, come quelli con Mel Brooks e Leslie Nielsen. Negli anni ‘90 ho poi scoperto Corrado Guzzanti, il mio vero idolo, che riesce a far ridere fotografando la realtà".

C’è un tema su cui non vi viene da ridere?

FB: "Molti temi purtroppo non fanno ridere ed è giusto non riderci sopra. Noi, da comici, con la giusta ironia cerchiamo di portare leggerezza nella vita dei nostri spettatori".

FM: "Confermo. Ma allo stesso tempo penso che sia importante ridere di quello che ci accade nella vita e trovare il lato comico anche degli avvenimenti meno felici".

Chi sono oggi i «mostri» da portare sul palco?

"In scena non ci saranno nuovi personaggi, sono quelli di sempre, raccontati però attraverso sketch inediti, quasi a voler essere una lente di ingrandimento sulla realtà che ci circonda. Quello che vogliamo è rappresentare l’italiano medio nella sua quotidianità".

Siete la dimostrazione che c’è ancora spazio per il politicamente scorretto?

"Noi come coppia comica abbiamo sempre detto e abbiamo sempre raccontato i nostri personaggi nella totale libertà. Non ci pensiamo al politicamente corretto o scorretto, diciamo quello che ci passa per la mente. È sempre stato così per noi e lo sarà per sempre, è uno degli aspetti che il pubblico preferisce".

Cosa succederà dopo la tournée teatrale?

"Questa settimana terminiamo il tour primaverile e ripartiremo in estate con quello estivo, il “Fiodena Summer Tour 2023“. Dopo ci piacerebbe diventare un appuntamento fisso, magari con una serie tv o con un film. Si vedrà".

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