La storia dei radicali milanesi finisce all’asta: saranno “battuti” 23 manifesti

Iniziativa a scopo di autofinanziamento. "Sono testimonianza di oltre mezzo secolo di battaglie politiche"

anifestazione radicale negli anni ’70 finita con l’intervento della polizia

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Milano, 21 dicembre 2019 L’associazione Enzo Tortora Radicali Milano mette all’asta mezzo secolo di storia, battaglie e conquiste. L’appuntamento domani nella sede di via Sebastiano del Piombo dalle ore 18.30 con un aperitivo di autofinanziamento e alle 21 l’asta. "Durante i lavori nell’archivio - racconta il segretario di Radicali Milano Riccardo Giorgio Frega - abbiamo selezionato 23 manifesti bellissimi. Sono tutti pezzi rari che ci narrano della storia e delle battaglie radicali in città nel corso di quasi mezzo secolo: un autentico giacimento politico-culturale dal grande interesse storico. La “Tortora” è una delle associazioni radicali più antiche d’Italia".

Nel corso degli anni, l’associazione è stata protagonista di molte storiche battaglie, tra cui quella per l’aborto legale e per le droghe leggere. "Abbiamo avviato un importante lavoro di catalogazione e messa in sicurezza del nostro archivio - aggiunge Frega - uno scrigno che custodisce la storia dei radicali milanesi dalla fine degli anni 60 ad oggi". Una storia che si lega inseparabilmente alla figura di Enzo Tortora, il giornalista prima condannato e poi assolto dall’accusa di traffico di droga e associazione di stampo camorristico. Nel 1984 Tortora fu eletto deputato al Parlamento europeo ma si dimise per farsi processare. Il 18 maggio 1988, con la morte di Enzo Tortora l’associazione per l’iniziativa radicale a Milano venne intitolata a suo nome. "Domani batteremo all’asta numerosi pezzi, il ricavato servirà a sostenere la nostra attività politica, in questo momento senza alcun dubbio siamo una forza minoritaria", ammette il segretario. L’asta sarà trasmessa anche in diretta streaming. Per partecipare online servirà mandare una mail all’indirizzo dell’associazione indicando anche il numero di telefono. I pezzi aggiudicati potranno essere spediti direttamente a casa.

L’associazione ha anche avviato l’iter per ottenere la dichiarazione di archivio di interesse storico importante da parte della Soprintendenza archivistica e dei beni librari della Lombardia, status che consentirà a questo patrimonio inestimabile di essere valorizzato e tutelato. Inoltre i numerosi documenti presenti saranno finalmente disponibili per studiosi, storici, studenti, giornalisti e più in generale per chiunque li vorrà consultare. "L’archivio oggi non è ancora aperto ma è consultabile, chi è interessato può chiederci di accedere – spiega Frega -. In seguito vorremmo partecipare a dei bandi che potrebbero portare alla digitalizzazione del materiale, ma per fare tutto questo servono i fondi".

I 23 manifesti che saranno battuti all’asta domani ripercorrono la storia dei radicali,che ha avuto a Milano un ruolo nevralgico già quando Emma Bonino q "praticava i primi aborti in sicurezza e con tutti gli accorgimenti necessari all’interno della nostra sede", ricorda Frega. "Tutti i manifesti dimostrano chiaramente il grande coraggio, l’irriverenza e la vena ironica che i radicali hanno sempre avuto nel loro modo di fare politica", conclude il segretario. "Quello che mi ha colpito di più è il manifesto con un fusto di detersivo con il logo del Partito Radicale che lava via lo sporco cioè il rosso, il verde e il bianco. Siamo un’altra cosa rispetto agli altri e questa è una caratteristica che mi inorgoglisce".

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