
Angela Finocchiaro
Milano – Angela Finocchiaro, una quarantina di film, due David di Donatello, attrice “senza confini” (protagonista al cinema, in teatro, in tv) è un esempio di intelligenza, ironia, umiltà. Un’antidiva pronta a condividere un caffé dopo una lunga chiacchierata, se non fosse per la mamma 99enne che la reclama.
Il suo ultimo film, Amichemai di Maurizio Nichetti – che torna alla regia dopo 20 anni – l’abbiamo visto in anteprima. Uscirà nelle sale il 27 ed è la storia di un viaggio. Protagoniste due donne: Finocchiaro nei panni di Anna, una veterinaria con una famiglia impegnativa e Serra Yilmaz – musa di Ferzan Ozpetek – nei panni di Aysé, la badante del padre fino alla sua morte. In mezzo c’è un letto, ricevuto in eredità da Aysé dal defunto, che lei vuole portarsi in Turchia, la sua terra, dove decide di tornare quando perde il lavoro. E Anna l’accompagnerà. Farebbe di tutto pur di sbarazzarsi della badante, non la sopporta. Ma le cose cambieranno.
Inizia il film: un viaggio pieno di sorprese e inghippi. Lei alla guida, la badante a fianco, e caricato sul pick up il letto…
“Un viaggio attraverso i Balcani. Nel film io sono una moglie innamorata, una figlia affettuosa, una nonna paziente, una madre ansiosa”.
Si è trovata bene sul set con Serra Yilmaz?
“Donna stupenda, ricca dentro, piena di sorprese”.
Il suo primo film di successo fu proprio con Nichetti nel ‘79: Ratataplan.
“Sì, ero imbevuta di terrore. Io facevo teatro e stare davanti a una macchina da presa era come stare inchiodati a un muro aspettando il plotone di esecuzione”.
Tutto iniziò in teatro.
“È andata così. Volevo frequentare Medicina, contemporaneamente stavo cominciando a lavorare nella compagnia teatrale Quelli di Grock dove ho conosciuto Nichetti. Poi mi chiamò il Teatro del sole, un gruppo molto importante. E addio Medicina”.
Al cinema ha lavorato diretta da Castellitto, Francesca Archibugi, Daniele Luchetti - impossibile citarli tutti: qual è il film che più ha amato?
“Normalmente mi innamoro sempre di cosa sto facendo in quel momento. Il più importante è stato comunque La bestia nel cuore di Cristina Comencini. Durante la lavorazione ho perso alcune paure, è stato una crescita emotiva. E a parte il David, ha avuto un impatto sulla mia coscienza, ha ampliato il mio punto di vista”.
E lo spettacolo teatrale?
“Scala Effe. Ero una ventiquattrenne che interpretava un’ottantenne: una sorta di lavoro al contrario. Alla fine sono stata dal medico perché mi sentivo male davvero, ero invecchiata di testa e mi faceva male tutto”.
E per la tv?
“Senza dubbio la Tv delle Ragazze. C’erano colleghe che studiavano l’umorismo al femminile, lavorare sui propri difetti, mettersi in ridicolo ecc. Era la prima volta: la trasmissione ha ufficializzato quel momento, l’ha battezzato”.
Col successo travolgente dei film record Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord cos’è cambiato per lei?
“Per me nulla, davvero. Il successo non mi ha mai cambiata. Ma è un’emozione vedere che questi film sono rimasti nel cuore delle persone. Provo un senso di gratitudine”.
Adesso cosa sta facendo?
“Sto per terminare la tournée teatrale Il calamaro gigante poi vado “a conoscere“, ad approcciare, il nuovo film di Giacomo Ciarrapico che mi aspetta”.
Lei si definisce attrice comica, drammatica?…
“Attrice disperata, più che altro. Mi manca sempre quel qualcosa che dovrei, vorrei e potrei fare”.
E l’attrice diventata un’amica c’è?
“Si, Maria Amelia Monti. Creatura deliziosa”.
Nella vita di tutti i giorni com’è Angela?
“Una palla al piede, dissi una volta e lo ripeto. Passo dei periodi di appannamento, mi faccio tirar dentro dalla routine, doveri, ecc”.
Fa i lavori di casa…
“Sì, sono una casalinga vera. Sposto i mobili, i quadri, tutto. Guardo film, certo, e leggo libri ma faccio soprattutto lavori manuali. Mi guardo attorno, vedo quello che posso combinare e intanto inizio la giornata sempre con una bella colazione. Mangio lo sgombro”.
Lo sgombro la mattina?
“Eh, lo so. Strabuzzano tutti gli occhi quando mi vedono mangiare. Me lo ha consigliato uno specialista. Si sta molto meglio con le proteine al mattino”.
Lei ha due figli.
“Nina di 26 anni e Nicoló di 29. Lei vive a Milano e lui a Roma. Non vogliono fare gli attori ma sono attratti dalle strade precarie del nostro mondo”.
Suo marito…
“Daniele è un direttore di allestimenti di teatro, stiamo insieme da 30 anni. Mi ha chiesto di sposarlo dopo 17 anni. Anzi, diciamo la verità, è stata una decisione a tavolino: “facciamo questa roba”, ci siamo detti. Ci tutela di più. E l’amore è sempre lo stesso. Io credo nell’incontro tra due mondi diversi. Mio marito è più fiducioso, io più dubbiosa. Tutta ’sta fiducia, mah… basta che almeno uno dei due sia solido”.
Qual è stato il giorno piú emozionante della sua vita?
“Quando ho partorito: in quei momenti avrei anche sparato se avessi avuto una pistola. Non ne potevo più, però certo che è stato il giorno più bello”.
E quello più brutto?
“La malattia, ho avuto un tumore al seno. È andata bene. Io sono fissata con la prevenzione. Anche il destino ha deciso cosí”.
Il destino, i sogni. Lei i suoi li ha realizzati.
“Io mi sono messa volontariamente su una strada che mi ha permesso di andare verso la direzione che desideravo. “Vai in un posto dove c’è quell’acqua”. E prima o poi la troverai. Devi andare lì e da nessun’altra parte”.