
I Navigli a Milano
Milano, 14 maggio 2019 - Dai Navigli all’Arco della Pace. Da via Padova al boschetto dell’eroina di Rogoredo. Senza dimenticare piazza Duca d’Aosta, davanti alla Centrale. Partirà da qui la stretta sui controlli anti-spaccio, con l’obiettivo di liberare queste aree da degrado e microcriminalità nel medio periodo. La mappa è stata tracciata ieri mattina a Palazzo Diotti, nel corso della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Renato Saccone: all’incontro hanno partecipato anche i vertici delle forze dell’ordine, la vicesindaco e assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo, il procuratore capo Francesco Greco e la responsabile della Direzione distrettuale antimafia Alessandra Dolci. Partiamo dalle modifiche al regolamento di polizia urbana, che dovranno passare comunque il vaglio del Consiglio comunale: la bozza presentata dalla Scavuzzo prevede l’inserimento di parchi e zone limitrofe a istituti scolastici (compresi i poli universitari), ospedali, mercati e quartieri particolarmente degradati nell’elenco delle aree in cui è possibile utilizzare gli strumenti messi a disposizione dal decreto Minniti, vale a dire ordini di allontanamento e Daspo urbano per venditori e parcheggiatori abusivi e ubriachi molesti.
Questo cambiamento consentirà, ad esempio, di applicare la norma al bosco di Rogoredo e al parco Sempione. «Il confronto nei nove Municipi ci ha consentito di lavorare a un’ipotesi di modifica del regolamento che porta attenzione sulle zone più sensibili, in cui rafforzare gli interventi coordinati», ha spiegato la vicesindaco. La seconda parte del confronto si è concentrata sulle aree della movida ritenute più problematiche dal punto di vista della microcriminalità, in particolare sul fronte dello smercio di stupefacenti. Al momento, non è prevista l’istituzione di «zone rosse» (che contemplano, come da direttiva Salvini, l’inibizione di determinate aree a persone con precedenti per droga, danneggiamento e reati contro la persona), ma la sostanza non cambia: i riflettori delle forze dell’ordine si accenderanno su 3 zone specifiche (sulle 11 analizzate in Comitato, come anticipato dal Giorno), senza per questo, ci tengono a sottolineare in corso Monforte, trascurare il resto della città.
Sui Navigli si concentreranno in particolare i carabinieri, mentre l’Arco della Pace e la zona del Sempione toccherà alla Guardia di finanza e l’area di via Padova alla polizia. Il piano d’azione prevede un ulteriore giro di vite in chiave di monitoraggio del territorio: dai controlli negli esercizi commerciali alla stretta sulla vendita di alcolici a tarda ora (con l’ausilio della polizia locale), fino alle verifiche di varia natura (amministrativi e in ottica antimafia) sui locali più frequentati dal giovane popolo della notte e sullo sgombero immediato di stabili abbandonati e utilizzati stabilmente da pusher. «Ancora una volta dal Comune nessuna zona rossa – l’attacco dell’assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato – bensì delle aree all’acqua di rose, dove i delinquenti e gli spacciatori, se non fermati dalle forze dell’ordine in flagranza di reato, potranno continuare a essere liberi di circolare e a controllare il territorio».