"Mazzata ingiusta sulla Lombardia": zona rossa, la guerra diventa politica

Regione-Palazzo Marino, è battaglia. Beppe Sala: prima lasciate i ragazzi senza lezioni, poi strepitate

Il sindaco di Milano Sala e il presidente della Regione Lombardia Fontana

Il sindaco di Milano Sala e il presidente della Regione Lombardia Fontana

Milano, 16 gennaio 2021 - La zona rossa fa litigare Regione Lombardia e Comune di Milano con un botta e risposta a distanza tra il governatore Attilio Fontana e il sindaco Giuseppe Sala. Da domani la regione tornerà ad avere il massimo livello di restrizioni anti-Covid e la nuova ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza provoca reazioni distinte e distanti da parte degli enti locali. Il primo a dar fuoco alle polveri della polemica, in mattinata, ancora prima della decisione finale sulla Lombardia in zona rossa, è il presidente della Regione Attilio Fontana: "Ho appena parlato con il ministro Speranza, la zona rossa è una punizione che la Lombardia non si merita. Qualora dovesse arrivare questa ordinanza, proporremo ricorso".

Il numero uno di Palazzo Lombardia parla in mattinata, a margine di un evento a Concorezzo, e chiede un dietrofront al Governo ancor prima della decisione ufficiale sulla Lombardia in zona rossa: "Secondo me bisogna rivederla – insiste il governatore – perché oggettivamente siamo in una fase in cui stiamo migliorando i numeri eppure c’è il rischio che si entri in zona rossa. I cittadini si sono comportati tutti molto bene e sinceramente la zona rossa è estremamente penalizzante. Ho chiesto a Speranza di riguardare, lui mi ha detto che farà fare ancora dei controlli e che chiamerà il Comitato tecnico per rivalutare la situazione". Troppo tardi, ormai il Governo aveva deciso di procedere con l’innalzamento del livello di restrizioni anti-contagi per la Lombardia e la Sicilia e non è tornato indietro. Neanche un ulteriore appello di Fontana al sindaco di Bergamo, il dem Giorgio Gori, che chiedeva un’esenzione dalla zona rossa per la sua città ("Gori solleciti un intervento ai suoi rappresentanti politici"), provoca conseguenze.

La decisione del Governo, intanto, rende vano, di fatto, il pronunciamento del Tar, che aveva dato torto alla Regione e ragione ai genitori sulla didattica a distanza: lunedì le scuole superiori avrebbero potuto svolgere le lezioni in presenza, ma la zona rossa azzera quanto deciso dal Tar. "Le scuole non riapriranno", conferma Fontana. Ed è su queste parole del governatore che si inserisce l’affondo di Sala: "Da domenica saremo in zona rossa. Ma qualcosa non torna. Prima Regione Lombardia decide di non riaprire le scuole fino al 24 gennaio (salvo essere smentita dal Tar). Poi Fontana dice per giorni “siamo vicini alla zona rossa”. Oggi (ieri, ndr) strepitano. Dando per scontato che in Regione hanno i dati, perché non ci fanno capire come stanno realmente le cose?". Lega e FI si schierano subito al fianco di Fontana, mentre il Pd attacca il governatore. Nel frattempo Walter Ricciardi, consigliere di Speranza, sottolinea che inserire la Lombardia in zona rossa non è una punizione: "Si tratta di adeguare le misure alla circolazione del virus. In questo momento in Lombardia e in Sicilia il virus circola di più che altrove. Purtroppo se non fai le misure prontamente le devi fare più gravi in emergenza".  

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