Zara e Bershka, utili record ma briciole ai dipendenti: "Non siamo i Ferragnez, pagateci"

Sciopero e presidio in San Babila: +41% rispetto all’anno scorso, nessun premio a chi lavora Il colosso spagnolo apre al dialogo

Uno dei cartelli della protesta contro Zara e Bershka in piazza San Babila

Uno dei cartelli della protesta contro Zara e Bershka in piazza San Babila

"Noi non siamo i Ferragnez: senza aumenti non campiamo". Un cartello esposto durante presidio in piazza San Babila, che cita la coppia vip, riassume le richieste dei lavoratori di Itx Italia, ramo italiano del colosso spagnolo che controlla catene dell’abbigliamento come Zara, Bershka, Stradivarius, Massimo Dutti, Pull&Bear e Oysho. Ieri i dipendenti dei negozi della Città metropolitana di Milano hanno scioperato per "manifestare il disappunto nei confronti di una società che nonostante risulti essere al terzo posto nel settore a livello mondiale per gli utili raggiunti del 2022, non ha alcuna intenzione di riconoscere un premio per i propri lavoratori italiani".

Itx Italia, spiegano i sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs, "durante la trattativa per il rinnovo dell’integrativo aziendale, in cui stata fatta questa richiesta, ha più volte dichiarato di non voler riconoscere alcun benefit economico strutturale per i propri dipendenti, nonostante un 41% di utile in più rispetto al 2021". Al centro della protesta gli stipendi di lavoratori, quasi tutti part time, di un settore che si è ripreso dopo il lungo stop imposto dalla pandemia al mondo del commercio, con il ricorso massiccio alla cassa integrazione.

Ieri mattina commessi, impiegati e addetti alle varie mansioni che ruotano attorno agli store si sono radunati nel cuore di Milano e, sotto la pioggia, hanno organizzato un corteo, scandendo slogan, con cartelli e bandiere. Sotto i portici nel cuore della zona dello shopping hanno anche improvvisato un flash mob, con un ballo di gruppo al ritmo della musica pop. La multinazionale spagnola dell’abbigliamento ha diffuso ieri la sua posizione sulla protesta: "Abbiamo avanzato diverse proposte per aumentare il benessere e la qualità della vita dei nostri dipendenti, che si concretizzano anche in incrementi netti sostanziali, e stiamo portando avanti un confronto con le varie parti per raggiungere il miglior risultato possibile per tutti. Ci auguriamo che le trattative portino a nuovi accordi nel prossimo futuro, anche in considerazione del processo di rinnovo del contratto Collettivo nazionale della Grande distribuzione organizzata".

 

 

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