Voci dalle botteghe: "Ora regole chiare e date più efficaci"

Dagli sconti limitati alle vendite promozionali: diversi i correttivi proposti dagli addetti ai lavori.

Voci dalle botteghe: "Ora regole chiare e date più efficaci"

Voci dalle botteghe: "Ora regole chiare e date più efficaci"

No alla liberalizzazione "integrale" del mercato propugnata da Adiconsum Lombarda. "Se fosse possibile fare sconti in tutti i mesi dell’anno ad avvantaggiarsene sarebbero solo le multinazionali, non i piccoli e medi esercenti che sarebbero sottoposti al regime del ribasso "obbligatorio" per non dover chiudere", afferma Gabriel Meghnagi, presidente via associative di Confcommercio Milano e AscoBaires.

Questo però non significa che non possano essere introdotti "correttivi" alle norme vigenti: "Si dovrebbe partire prima coi saldi invernali, il 27 dicembre o 2 gennaio: una data che dovrebbe valere per tutti. Il fatto è che soprattutto i grossi gruppi hanno già iniziato nei giorni scorsi le promozioni: ormai è un meccanismo che non procede neppure in modo troppo nascosto, non serve più neppure una tessera. Basta fornire un’email e arriva subito lo sconto sul cellulare. Se vogliamo preservare il valore dei saldi e del loro inizio, bisogna garantire a tutti gli operatori commerciali le condizioni per stare sul mercato alle stesse regole". Anche secondo Daniela Cremaschi, titolare di "Area 21" di corso San Gottardo, è necessario "mantenere sia il rito di saldi che una cornice di regole", ma la stagione dei ribassi invernali dovrebbe iniziare, a suo giudizio, dopo, attorno al 20 gennaio. "Io vendo prodotti sportivi invernali: siamo in piena stagione dello sci ma se non faccio lo sconto il pantalone e la giacca non me li comprano". Per la commerciante bisognerebbe abolire il divieto di effettuare le vendite promozionali 30 giorni prima dell’inizio dei saldi: "Così si favorisce il commercio online che le promozioni le fa tutto l’anno". La proposta di Massimo Monti, titolare del Kasanova di via Lorenteggio e presidente dell’associazione di via, Asselor, è liberalizzare gli sconti "ma sempre confinandoli in un periodo limitato, altrimenti è la giungla nel commercio. Però se si ha della merce di fine serie, con pochi pezzi, un commerciante dovrebbe essere libero di "smaltirla" abbassando in modo trasparente il prezzo sul cartellino, senza doverlo fare di nascosto come spesso succede per paura della Finanza".

A.L.