"Vivian Lamarque a Milano: tra poesia e cambiamenti di residenza"

Il poeta Maurizio Cucchi racconta la visita a Vivian Lamarque, amica e figura centrale della poesia italiana, ora residente a Milano in viale Certosa. Lamarque apprezza la vivacità della zona e sogna di abitare su Corso Buenos Aires per il suo movimento incessante.

Cucchi

Vado a trovare Vivian Lamarque, figura centrale della nostra poesia, che stimo molto e della quale sono amico da decenni. Diverse sono le zone di Milano in cui è vissuta e ora, da un po’ di tempo, è in viale Certosa. Mi dice subito, con la sua dolce ironia: "Sono una cambiatrice di abitazioni… Dal QT8 passai in via Arimondi, in una casa che guardava sul Tennis Bonacossa e sulla Caserma di via Caracciolo, dove alle 8 del mattino mi arrivava l’inno nazionale". Ma dov’è adesso si trova a suo agio? "Temo le strade silenziose - mi dice infatti - e ora, qui, le mie orecchie sono felici. Ma più ancora lo sono i miei occhi, che hanno bisogno di vedere via-vai, e qui vanno-vengono in tanti; i miei preferiti sono i tram e chi ne scende, chi sale, chi li aspetta. Sto spesso alla finestra e sul balcone (i più infelici sono i miei polmoni), sono circa a metà strada dell’asse Arco della Pace / Cimitero Maggiore. Abitassi a un piano più alto quasi li vedrei entrambi". Le faccio notare le differenze che ci sono tra questa zona e luoghi dove è vissuta, come il QT8 con il Monte Stella. E mi risponde: "Ma qui vicino c’è il Parco Portello sorto sull’area dismessa dell’Alfa Romeo. Parco bellissimo, con un notevole lago. A pochi metri c’è l’opera di Emilio Isgrò ‘Grande Cancellatura per Giovanni Testori’. Siamo nella zona del Ponte della Ghisolfa, con echi di Testori e di ‘Rocco e i suoi fratelli’". Le chiedo allora se ama aggirarsi a piedi: "Se esco dal portone e vado a sinistra sempre dritto percorro tutto Corso Sempione, ora arricchito da una bella pista ciclabile sotto gli alberi, supero la Rai e vado fino al Castello. Mi manca molto la Rinascentina che avevo di fronte. Ora al suo posto c’è Media World". Prima di salutarla le chiedo dove vorrebbe vivere, dovesse trasferirsi di nuovo: "Dovessi cambiare ancora casa mi piacerebbe Corso Buenos Aires, e non in una delle silenziose viuzze laterali, ma proprio sul corso in ‘persona’, con tutto quel gran movimento che c’è sempre".

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