Vivaio, via libera ai lavori Il Consiglio di Stato sblocca la futura sede

Sospesa la decisione del Tar, udienza il 24 ottobre a lezioni già avviate. Ripartono i cantieri in D’Annunzio. Il legale delle famiglie: "Decisione pilatesca".

Vivaio, via libera ai lavori  Il Consiglio di Stato   sblocca la futura sede

Vivaio, via libera ai lavori Il Consiglio di Stato sblocca la futura sede

di Simona Ballatore

Via libera ai lavori per il trasloco della scuola media Vivaio nell’edificio di viale D’Annunzio. Il Consiglio di Stato scrive una nuova pagina nella vicenda cominciata più di un anno e mezzo fa. L’ultima ordinanza sblocca di fatto i cantieri, sospendendo la sentenza del Tar, che a fine dicembre aveva accolto il doppio ricorso presentato dai genitori, chiedendo al Comune di Milano di rifare da capo l’istruttoria prima di un eventuale trasferimento. Palazzo Marino aveva impugnato la sentenza e, parallelamente, aveva commissionato una perizia al Politecnico di Milano. "Il Consiglio di Stato - si legge ora nell’ordinanza - accoglie in parte l’istanza cautelare e, per l’effetto, sospende l’esecutività della sentenza impugnata nei sensi e nei limiti di cui in motivazione". Si entrerà nel merito il 24 ottobre 2023. La accoglie "in parte" perché "il Comune appellante chiede la sospensione cautelare dell’efficacia della sentenza, ma la predetta domanda non può essere accolta - osserva il Collegio - per la parte in cui lo stesso Comune ha, in realtà, già adempiuto alle prescrizioni impartite dal Tar, coinvolgendo gli insegnanti ed i genitori nel progetto, effettuando la ricognizione delle esigenze sottese alle particolari condizioni di una parte degli alunni ed attivando gli interventi necessari a garantire la piena idoneità della nuova sede quale condizione preliminare necessaria ai fini del progettato trasferimento". Al contempo, "la domanda cautelare del Comune deve essere accolta per la parte in cui la sentenza in esame, annullando gli atti che hanno disposto l’effettuazione dei lavori, rischia di compromettere l’adeguamento del nuovo edificio, che il Comune si è espressamente impegnato a concludere prima dell’avvio del nuovo anno scolastico". "È una decisione che può definirsi “pilatesca” - il commento a caldo dell’avvocato Domenico Barboni, tra i legali delle famiglie - in sostanza lascia le contrapposte posizioni nello status quo con un percorso logico non condivisibile quantomeno per una serie di presupposti erronei. Tutto lascia ragionevolmente prevedere che nel merito l’appello del Comune in ottobre verrà rigettato". Delusi i genitori, che si erano visti bocciare nei giorni scorsi anche il ricorso al Tribunale di Milano per "discriminazione" e che attendono di capire dove suonerà la prima campanella, a settembre.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro