Vittorio Boiocchi ucciso, omaggio della Curva Nord Inter: niente cori e via gli striscioni

Milano, inusuale silenzio allo stadio si San Siro durante Inter-Sampdoria. Quando la notizia della morte è confermata, gli ultras abbandonano lo stadio

Milano - Tutti in silenzio, fin dall’inizio. Quando ancora non è circolata la notizia dell’uccisione di Vittorio Boiocchi, uno degli storici esponenti della Curva Nord. Allo stadio in molti si chiedono perché gli ultras non sostengono la squadra. Difficile pensare a una protesta, considerato che l’Inter viene dalla qualificazione agli ottavi di finale di Champions League appena centrata e che anche in campionato sta provando a risalire la china.

Non solo c’è silenzio, dal secondo anello verde, ma non ci sono striscioni, nessuna bandiera, nessuna sciarpa. Zitti e seduti. Eppure nel riscaldamento quegli stessi stendardi c’erano e con loro uno striscione per salutare Dejan Stankovic, oggi allenatore della Sampdoria, ieri protagonista per un decennio con la maglia dell’Inter. Poi via tutto, improvvisamente. A metà del primo tempo di Inter-Sampdoria comincia a circolare la motivazione del cambio di rotta: è morto un capo ultrà storico, da qualche tempo tornato a guidare la Curva. Per questo nessuno esulta, quando De Vrij apre le marcature. 

A fine primo tempo la Curva inizia addirittura a svuotarsi. La parte centrale del settore, da cui partono tutti i cori più forti, viene abbandonata dai tifosi. Resta giusto una sparuta presenza sui due lati del secondo anello, ma la scelta dei vertici ultrà è di commemorare in questo modo la scomparsa di Boiocchi.

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