Il capo ultrà interista ai domiciliari: "Giudice, mi mandi il barbiere a casa"

Vittorio Boiocchi, anziano leader della curva nord, deve curarsi i capelli. Il suo avvocato chiede un appuntamento a domicilio con il parrucchiere dei vip

Vittorio Boiocchi in un letto d'ospedale con l'altro ultrà Franco Caravita

Vittorio Boiocchi in un letto d'ospedale con l'altro ultrà Franco Caravita

MILANO - Questione di immagine, il capo ultrà e il barbiere dei vip. Forse ha in mente un’altra foto da “postare“ sui social il vecchio leader della Curva interista Vittorio Boiocchi, 68 anni, dopo quella diffusa tempo fa con l’amico-rivale Franco Caravita, tutti e due con il dito medio alzato a sfidare il mondo. Dev’essere perché non vuole sfigurare nel prossimo selfie, probabilmente, che il maturo Boiocchi ha chiesto al giudice di poter ricevere la visita di un parrucchiere. Il problema, infatti, è che si trova attualmente agli arresti domiciliari.

Una carriera criminale di un certo spessore alle spalle, con più di vent’anni di carcere espiati per narcotraffico e rapina, Boiocchi era tornato tempo fa in libertà e in curva, a settembre 2019 per la partita Inter-Udinese, ed era stato subito protagonista di una scazzottata con l’altro capo ultrà Caravita. Per un attacco cardiaco era poi finito all’ospedale, dove il rivale era andato a trovarlo per abbracciarlo. Un momento immortalato (con tanto di dito medio alzato contro chi ipotizzava una faida) e “postato“ sulla pagina Facebook della Curva Nord.

Boiocchi è stato però ri-arrestato lo scorso marzo perché nella sua auto, durante un controllo di polizia in zona Città Studi, era spuntato fuori un sacchetto con una calibro 38 giocattolo ma resa offensiva sostituendo la canna, cartucce nel caricatore, manette, false pettorine della Guardia di finanza, un taser e un binocolo per l’osservazione. Materiale che, ritengono gli investigatori, sarebbe sicuramente servito a compiere qualche attività criminale, forse una rapina o un sequestro di persona. 

Tornato dunque in cella, Boiocchi ne è uscito da poco, spedito agli arresti domiciliari senza possibilità di comunicare con persone diverse da moglie e figlia che vivono con lui. Nei giorni scorsi, però, il suo avvocato ha avanzato al gip Fabrizio Filice una precisa richiesta. Il capo ultrà vorrebbe poter accogliere in visita anche le altre due figlie e i nipotini ma, soprattutto, "avrebbe la necessità, dopo la detenzione carceraria, di ricorrere a un parrucchiere". E la difesa indica anche nome e cognome del professionista individuato in Gerardo Di Sibio in arte Jerry, che le cronache descrivono come il “barbiere dei vip“ avendo già trattato le chiome di trapper e rapper come Sfera Ebbasta, Drefgold e Guè Pequeno, ma anche quelle del pugile Daniele “Toretto“ Scardina. Il particolare curioso è che Boiocchi, in foto, appare quasi calvo.  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro