Codici rossi: una violenza ogni due minuti

La relazione della procuratrice generale della Corte d'Appello Francesca Nanni all'inaugurazione dell'anno giudiziario. Tra i fattori scatenanti l’onda lunga del Covid, convivenze forzate e il lavoro che non c’è

Francesca Nanni, procuratrice generale della Corte d’Appello

Francesca Nanni, procuratrice generale della Corte d’Appello

Milano - I numeri delle aggressioni e dei "codici rossi" restano un tema investigativo caldo e disegnano il quadro di uno degli aspetti più allarmanti dell’attività giudiziaria del Quinto dipartimento. L’onda lunga del Covid continua a far sentire i suoi gravi effetti nei rapporti umani, sociali e familiari e nei reati nei confronti delle categorie più deboli. La legge che prevede misure e indagini più veloci a difesa delle vittime di stalking, violenza domestica e di genere conta oltre trenta casi al giorno: violenze sessuali, maltrattamenti, violenze di gruppo, nei confronti di minori e abbandono di minori. Il bilancio sociale pubblicato dalla Procura, fissa questa media di segnalazioni, dati indicati anche dalla procuratrice generale della Corte d’appello Francesca Nanni, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.

L’aumento del trend, secondo i magistrati, è da addebitare a "una esplosione di malessere a causa delle depressione legata al Covid, a cui si aggiungono le difficoltà economiche, la perdita del posto di lavoro". Per il solo reato di violenza sessuale il fascicoli pendenti a inizio anno erano 394, i sopravvenuti 500, i definiti 439 e i rimasti pendenti 455. Questi sono soltanti quelli contro persone note, a cui si devono aggiungere i fascicoli aperti, sempre per lo stesso reato, contro ignoti: i definiti sono 222 i pendenti 254. Complessivamente i fascicoli aperti, contro noti e contro ignoti, sui quali sono in corso le indagini per violenza sessuale sono 1.370.

I fascicoli aperti per violenze sessuali che hanno come vittime i minori erano 54 a inizio d’anno a cui se ne sono aggiunti 48, i definiti sono stati 52 e i rimasti pendenti 50. A questi si devono aggiungere i fascicoli aperti contro ignoti, 11 a inizio d’anno, 22 sopravvenuti 13 definiti e 20 pendenti. Complessivamente le indagini per violenze contro minori riguardano 135 fascicoli. L’altro dato allarmante riguarda gli stupri di gruppo, pendenti a inizio d’anno erano 10 a cui se ne sono aggiunti 18. I fascicoli contro ignoti definiti sono stati 13, 14 quelli rimasti senza un colpevole. L’ultimo caso sul quale si sta indagando è la violenza sessuale avvenuta in piazza Duomo la notte di Capodanno, quando un "branco" di almeno trenta giovani ha accerchiato e abusato di almeno 12 ragazze. Le sequenze orribili dello stupro sono state riprese dalle telecamere della piazza e da quelle delle vie limitrofe, così è stato possibile già identificare alcuni gli autori, non ancora tutti, alle immagini si stanno aggiungendo in questi giorni le testimonianze delle vittime.

Dei delitti tutelati dal codice rosso quelli che fanno registrare più trasgressioni spesso sfociate in condotte violente nei confronti delle vittime, è la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare (art. 282-bis cpp) o del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (282-ter cpp) o la misura precautelare dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare (ar. 384-bis cpp).

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