Covid e lockdown: violenza, chiedere aiuto è più difficile

Garbagnate, a causa della pandemia le vittime hanno maggiore paura a denunciare

Violenza sulle donne

Violenza sulle donne

Garbagnate (Milano), 23 novembre 2020 -  Violenza sulle donne , i numeri alla mano: da gennaio sono state accolte “solo” 127 donne nei centri “Hara, ricomincio da me”, la rete antiviolenza dell’area: 55 a Garbagnate, 67 a Rho e 5 da altri territori. Nel 2019 erano state 187 le donne che aveva chiesto aiuto. Un calo che non corrisponde a una riduzione dei maltrattamenti. «Le restrizioni imposte dalla pandemia hanno reso estremamente difficile per le donne venire al centro o anche solo contattarci telefonicamente - afferma Chiara Sainaghi, responsabile dei servizi antiviolenza di Fondazione Somaschi - molte di loro sono diventate sorvegliate speciali e le situazioni di maltrattamento si sono spesso acuite a causa della convivenza forzata con l’autore di violenza, 24 ore su 24".

Nella maggioranza dei casi il violento è il marito (31%) o il convivente (32%), seguiti da altri familiari (padre, figlio, partner del genitore 14%). Il tipo di violenza subita è per lo più psicologica (97%) e fisica (47%), ma anche sessuale (8%) ed economica (4%). Ed è sempre lo stesso profilo di donna che si rivolge al Centro Antiviolenza principalmente di nazionalità italiana (67%) tra 35 e i 44 anni, spesso con figli (76%), con un’occupazione (41%) e un discreto livello di istruzione (35%).

È Ida Ramponi , direttore generale di Asst Rhodense a sottolineare "l’importanza di aver strutturato una rete inter istituzionale di supporto alle vittime di violenza che, anche in questo periodo di forte emergenza sanitaria, sta lavorando assiduamente per assicurare alle donne accoglienza, ascolto competente, orientamento e messa in protezione".

Lo sguardo al 2021. "Il contrasto alla violenza sulle donne deve diventare sempre più trasversale - affermano dagli assessorati alle Politiche sociali dell’ambito rhodense -. Non solo le assistenti sociali ma l’intera cittadinanza può e deve essere parte attiva affinché le donne non si sentano sole". Insieme a Confcommercio e Federfarma verranno messi in campo momenti di informazione-formazione gratuita curati da operatrici della rete, e rivolti a commercianti e farmacisti, ma anche a cittadini. "Le farmacie sul territorio aderiscono a questa iniziativa perché riteniamo sia giusto fare la nostra parte - commenta Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia -. La donna tradizionalmente si prende cura della salute della propria famiglia per questo la farmacia è il luogo ideale per sensibilizzare su questi temi". Gli incontri saranno in diretta Facebook dagli hub territoriali del Progetto Rica. Il 30 novembre (alle 15) e il 14 dicembre (alle 17) i primi due appuntamenti dall’Hub di Cascina del Sole di Bollate. Quali sono i segnali che devono far pensare a una condizione di maltrattamento? Quando e come si può tendere la mano a una donna? Queste alcune delle domande alle quali risponderanno le operatrici. «Il Centro Antiviolenza Hara è frutto di un importante lavoro di sinergia tra i territori e gli specialisti del settore - conclude Luigi Boffi, amministratore unico di Comuni Insieme -. Da qui ai prossimi mesi si rafforzerà ancor di più questo lavoro di rete fra i Comuni con l’obiettivo di raggiungere sempre più donne in difficoltà".  

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