
Polizia alla Montagnetta di San Siro
Milano, 17 luglio 2020 - Un approccio da predatore sessuale. La vittima pedinata, aggredita in una zona poco frequentata e violentata. Poi la minaccia: "Non chiamare nessuno". E la fuga. È la sequenza choc andata in scena mercoledì nell’area verde del Monte Stella a Milano, ennesimo episodio di una settimana segnata da un’escalation di denunce per aggressioni sessuali (ben sei arrivate sulla scrivania dell’aggiunto Maria Letizia Mannella solo tra lunedì e martedì, tra le quali quella di una ragazza che ha riferito di essere stata stuprata dal titolare di un locale sui Navigli).
Il pomeriggio choc della quarantacinquenne, che chiameremo Giovanna con un nome di fantasia, inizia attorno alle 18.15: la donna è a passeggio col suo cane nella zona della Montagnetta di San Siro, alla periferia nord-ovest, molto frequentata da runner e ciclisti. A un tratto, viene presa alle spalle da un ragazzo, probabilmente di origine centrafricana dalle descrizioni, che la butta a terra tirandola per la tracolla, la spinge in un punto poco frequentato (dietro le recinzioni di una scuola, in un dedalo di sentieri sterrati non visibili dalla strada) e abusa di lei. Il raptus è rapidissimo, brutale. Poi il violentatore si rialza e si allontana, non prima di aver intimato alla vittima di tenere la bocca chiusa.
Il primo a soccorrere Giovanna è un runner, che chiama subito il 112. La donna viene portata al Centro antiviolenza della clinica Mangiagalli, dove i medici accertano segni compatibili con lo stupro, comprese le contusioni a volto e collo. Al Monte Stella arrivano gli agenti delle Volanti per raccogliere le prime testimonianze e più elementi possibile sull’aggressore, e i colleghi della Scientifica per passare al setaccio quel viottolo nascosto a caccia di tracce utili. Del caso si stanno occupando gli uomini della sezione specializzata della Squadra mobile, guidati dal dirigente Marco Calì e dal funzionario Achille Perone: ieri la donna è stata sentita dagli investigatori per ricostruire insieme quanto successo, nella speranza di recuperare nella memoria qualche particolare che possa incastrare il bruto.
Persone che frequentano abitualmente la Montagnetta hanno parlato di balordi che bivaccano nell’ex mercato comunale di Qt8, specificando che proprio nelle ultime ore uno di loro sarebbe sparito. Racconti tutti da verificare, che però potrebbero aprire uno spiraglio verso una rapida soluzione del caso. Poco meno di tre mesi fa, in una zona vicina a quella dell’agguato di ieri, la polizia aveva fermato per violenza sessuale un ventiduenne nigeriano che aveva aggredito due donne in 24 ore nello stesso sottopassaggio; entrambe erano state strattonate e palpeggiate, ma erano riuscite a mettere in fuga il balordo.