Villa Alari, "le ali" al Comune: adesso si può guardare al futuro

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Tredici anni di trattative con il privato e nel mezzo una pronuncia del Tar che nel 2017 aveva intimato la restituzione al Comune del piano terra completo, ora il lungo percorso accidentato per la riunificazione storico-artistica di Villa Alari si avvia a conclusione. Per Cernusco che punta sulla dimora di delizia per il rilancio turistico della città "adesso si può guardare al futuro". L’amministrazione, già proprietaria del corpo centrale, della cappella e della portineria con la stipula di una convenzione - aggiornata - con lo stesso operatore che ha costruito le abitazioni private all’interno del complesso, acquisirà definitivamente le "ali", come previsto dalla sentenza del Tribunale amministrativo regionale, liberandosi - contemporaneamente - delle servitù di passaggio che gravavano sulla corte. Al Municipio verrà trasferita anche la proprietà di un’altra porzione di parco accanto ai giardini all’italiana, ampliando il polmone a disposizione degli amanti del verde. Il piano attuativo prevede la cessione al costruttore di due aree edificabili in zona nord (come stabilito nel 2009) e la possibilità di avere un accesso carraio su via Cavour. Può ripartire così il sogno di riportare agli antichi splendori l’edificio che sarà trasformato in un polo culturale. L’obiettivo è conservare e riconsegnare alla città il gioiello. Le stesse che, attraverso i racconti del figlio, Ferdinando d’Asburgo, viceré del Lombardo Veneto, e di sua moglie Beatrice d’Este, spesso ospiti di queste stanze, avevano stregato Maria Teresa D’Austria. L’imperatrice fece costruire la Reggia di Monza al Piermarini per dare una lezione ai banchieri che sul Naviglio erano proprietari del rifugio di cui il figlio era innamorato, offesa dalla cifra astronomica che avrebbe dovuto sborsare per regalarla alla coppia. Nel 1831 il ritrovo divenne del conte Ercole Visconti di Saliceto, nel 1944 passò all’Ordine Ospedaliero Fatebenefratelli e nel 2007 alla giunta. Barbara Calderola

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