
Il lunotto posteriore dell'auto dei vigili sfondato con un pugno
Milano, 10 maggio 2016 - Un’esplosione di violenza. E due agenti di polizia locale in ospedale. Tutto per una banalissima multa per divieto di sosta. Ricostruiamo la scena. Domenica sera, attorno alle 20: siamo nei pressi di via Candiani angolo via Davanzati, in piena Bovisa. Una pattuglia del comando di Zona 9 è appena arrivata sul posto per rilevare un incidente stradale. A un tratto, si palesa dal nulla quello che poi si scoprirà essere un pluripregiudicato: «Chi mi ha fatto questa contravvenzione?», inveisce. I ghisa provano a tranquillizzarlo. Tutto inutile. L’uomo, 38 anni, tira un pugno sul lunotto posteriore dell’auto dei vigili, mandandolo in mille pezzi. A quel punto, gli agenti gli si parano davanti per bloccarlo, ma lui reagisce in malo modo: nella colluttazione i ghisa rimediano pugni, calci alla schiena e testate allo sterno.
Alla fine, seppur a fatica, riescono comunque ad ammanettare Nicola P., scoprendo in seguito che l’uomo aveva già minacciato di morte al telefono il collega che ha risposto al numero fisso del comando. In direttissima ieri mattina, l’udienza è stata aggiornata a giugno; nel frattempo, a P. è stata affibbiata la misura dell’obbligo di firma. Ammesso che la rispetti. Sì, perché il trentottenne è noto da tempo alle forze dell’ordine. Almeno dal 2000, quando fu arrestato con l’accusa di aver utilizzato due pitbull per intimorire gli esercenti di bar e ristoranti in Bovisa e chiedere con più facilità il pizzo: un milione (delle vecchie lire) subito e altri due da versare a cadenza mensile per poter continuare a lavorare in tranquillità, la richiesta estorsiva coadiuvata dalle mascelle digrignate dei cani. Ora P., che pare sia legato pure al business degli autonegozi, ci è ricascato. Per fortuna, gli agenti aggrediti, finiti entrambi al pronto soccorso del Niguarda, se la sono cavata con sette giorni di prognosi.
«Continuano a mandarci allo sbaraglio – va all’attacco Daniele Vincini, segretario del Sulpm – e senza tutele, a differenza delle forze dell’ordine: diciamo da tempo che i vigili dovrebbero avere in dotazione lo spray urticante, ma nessuno ci dà ascolto». Altrettanto dura la presa di posizione di Fabrizio Caiazza, responsabile Uil della polizia locale: «Non possiamo più accettare in silenzio questa grave disattenzione dello Stato che non ci tutela: siamo stanchi e arrabbiati e valuteremo tutte le azioni, anche estreme, per ottenere dignità e chiarezza di ruolo». Quindi la frecciata: «Anche la magistratura deve iniziare a comprendere che rilasciare immediatamente chi usa violenza può creare indirettamente un effetto perverso di emulazione e recidiva». nicola.palma@ilgiorno.net