Liscate (Milano) - Nelle scuole è stato un colpo. La morte del vigile buono ha lasciato senza parole gli allievi dei suoi corsi di educazione stradale. Sapeva coinvolgere i bambini, era specializzato nell’insegnare il Codice della Strada ai più piccoli. Liscate si è svegliata sotto choc per l’incidente che domenica pomeriggio ha strappato alla famiglia, ai colleghi e all’intera comunità l’agente Pietro Luigi Bertazzoli, 59 anni, in servizio da 30 nel piccolo borgo di 4mila anime e ora colonna della polizia allargata dell’Unione dei Comuni dell’Adda-Martesana, ci sono anche Pozzuolo Martesana, Bellinzago Lombardo e Truccazzano. Ieri, decine di messaggi di cordoglio hanno riempito la Rete per tutto il giorno.
In ufficio non è volata una mosca. La sua scrivania vuota, "è un pugno allo stomaco" per il comandante Salvatore Guzzardo, ancora incredulo, "è difficile pensare che non varcherà più quella soglia. Anzi, è impossibile". Uno stato d’animo condiviso da tutto il municipio allargato. Nessuno riesce a spiegarsi come abbia potuto perdere il controllo della Bmw 650 Gs, la moto in sella alla quale è finito contro un albero in via Lombardia, a Truccazzano. Migliaia di volte aveva percorso quella strada che collega il centro alla periferia. La conosceva palmo a palmo, centimetro per centimetro. Ma i carabinieri di Cassano d’Adda, incaricati dell’indagine, non hanno dubbi: ha fatto tutto da solo. Una verità che non conforta chi lo amava. L’agente Pietro Luigi Bertazzoli, 59 anni, lascia moglie e tre figli. La data delle esequie non è ancora stata fissata. "Ci saremo tutti e al funerale ci presenteremo tutti in divisa. Ci avrebbe voluto così", dice il suo comandante Salvatore Guzzardo.
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