ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Vighignolo piange Vassil: "Cuore grande a Milano"

Vassil Facchetti, 28 anni, è stato investito e ucciso a Milano. Era nato in Bulgaria, viveva con la famiglia adottiva a Settimo Milanese. Era un ragazzo gentile, con un cuore grande, che lavorava come barman e stava preparando un concorso pubblico. La sua morte ha lasciato un dolore profondo nei suoi cari e nei suoi amici.


Vighignolo piange Vassil: "Cuore grande a Milano"

Vighignolo piange Vassil: "Cuore grande a Milano"

"Eri un caro ragazzo, davvero gentile e con un cuore grande. Mi parlavi dei tuoi progetti e io ero sempre felice dei tuoi progressi. Quel delinquente deve morire in carcere".

È uno dei tanti ricordi social di Vassil Facchetti, 28 anni, investito e ucciso, verso le 4 di domenica mattina, in viale Jenner a Milano. Il giovane, che era appena uscito dalla discoteca Alcatraz dove aveva trascorso la serata con amici, era nato a Ruse in Bulgaria, viveva nella frazione di Vignignolo, a Settimo Milanese, con la famiglia adottiva. Papà Giovanni (conosciuto da tutti come Gianni), allenatore di una squadra di volley della Gio’ Sport della vicina Rho e mamma Ornella, sono molto conosciuti nel quartiere per il loro impegno come volontari in diverse realtà del territorio.

Non vogliono parlare, "cercate di rispettare il nostro dolore", spiegano al citofono. Anche tra i vicini di casa, nella palazzina di via Airaghi dove viveva, non c’è tanta voglia di parlare: "aveva fatto i centri estivi con me", ricorda un giovane che poi si allontana. "Vassil era un ragazzo con un cuore grande, mi stava supportando via chat, perché sa che sto curando mio papà malato terminale. Era super disponibile a darmi una mano nel caso avessi bisogno - ci racconta Beatrice un ex compagna di classe alle scuole medie - voleva realizzare i suoi sogni.

Mi parlava che stava acquistando una casa, che il suo lavoro di barman gli piaceva tanto. Mi parlava del suo dolce cagnolino. Del tatuaggio che si era appena fatto. Un ragazzo gentile e determinato. Non meritava questo. Sabato mattina ci eravamo sentiti, voleva sapere come stavo perché sto vivendo davvero un brutto periodo e mi aveva detto che ero una ragazza forte, mi aveva detto anche che sarebbe andato a ballare quella sera". Cristina invece scrive, "Grazie Vassil per tutti quei sorrisi che hai donato ogni volta che ti incontravo…riposa in pace".

Dopo aver frequentato per un anno la facoltà di Biotecnologie all’Università di Novara, Vassil si era iscritto a un corso per diventare un bravo barman: fino a qualche settimana fa lavorava dietro il bancone in un bar nel centro di Milano. Ora stava studiando per partecipare ad un concorso pubblico.