Milano, gli angeli che visitano gli anziani a casa: "Senza di loro ora non sarei qui"

L’équipe medica di Vidas che segue i pazienti a domicilio ha salvato la vita a un 82enne con un edema polmonare

Laura Persiani, Graziella Rolla e il paziente Giovanni Monteverdi (Morelli Mesturini)

Laura Persiani, Graziella Rolla e il paziente Giovanni Monteverdi (Morelli Mesturini)

Milano - L’assistenza medica domiciliare è un po’ come la telefonata di un vecchio spot: allunga la vita. Giovanni Monteverdi, 82 anni, per sua ammissione sarebbe stato "spacciato" se un medico di Vidas in una calda giornata di agosto non lo avesse visitato a casa sua, in via Padova, dove vive con la moglie Angela, 77 anni, spedendolo con urgenza al pronto soccorso per un edema polmonare.

Monteverdi – che è originario di Crema ma vive dal 1959 a Milano, dove per 38 anni ha lavorato per la Philips fino a diventare responsabile delle vendite – è uno dei pazienti coinvolti nel progetto sperimentale targato Vidas dedicato ai malati cronici, complessi e fragili. Il suo quadro è abbastanza problematico: soffre di diabete e di ipertensione, ha avuto un’ulcera gastrica ed è sopravvissuto a un infarto.

Il 3 agosto però se l’è vista davvero brutta. "Giovanni è un paziente che tende a sminuire la gravità dei sintomi e al telefono non mi aveva fatto quasi accenno di nulla. Quando sono arrivata a casa per la visita domiciliare settimanale ho invece scoperto che da giorni aveva un dolore precordiale importante e non riusciva a respirare. Era poi stanco, astenico e misurandogli i parametri vitali ho visto che erano tutti alterati, tutti aspetti che mi hanno fatto pensare che avesse un edema polmonare. Ho chiamato subito l’autoambulanza e all’ospedale è stato trasferito d’urgenza in rianimazione per fare un intervento alla valvola mitrale", racconta Laura Persiani, 60 anni, il medico di Vidas che lo ha in cura dallo scorso maggio assieme all’infermiera Graziella Rolla. "Se non ci fosse stata la dottoressa quel giorno oggi non sarei qui a parlarne", confessa Giovanni, che ha anche una figlia di 42 anni e un nipote di 7, "il mio tesoro".

Che è successo quel giorno d’estate?

"Da giorni respiravo a fatica, il mio stomaco continuava a rumoreggiare e avevo anche una sensazione di peso in corrispondenza del torace ma ho sperato che i sintomi passassero da soli. Quando è venuta la dottoressa Laura mi ha misurato pressione e glicemia e si è quasi spaventata perché i parametri erano tutti sballati. Ha chiamato l’autombulanza e quando sono arrivato al pronto soccorso mi hanno subito spedito in rianimazione: l’intervento alla valvola mitrale è stato tempestivo e per Ferragosto sono stato dimesso".

Oggi come si sente?

"Ho i miei acciacchi, devo fare degli esami di controllo ma sto bene. Sono felice di esser stato scelto per il progetto sperimentale di Vidas. Col servizio di assistenza domiciliare vengo visitato almeno una volta alla settimana dalla dottoressa Laura o dall’infermiera Graziella. Non potrei essere in mani migliori: sono brave nel loro lavoro ma anche persone molto umane e sensibili. Se ho bisogno vengono subito, anche di notte o nel weekend. Coi medici di famiglia il discorso è un po’ diverso: non per mancanza di volontà, per carità, ma avendo da seguire 1.500 pazienti non è semplice rispondere a tutti e figuriamoci fare spesso una visita a domicilio…"

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