NICOLA PALMA
Cronaca

La notte più lunga dell'anno, il nostro 31 dicembre con i carabinieri

Il nostro cronista insieme ai militari dell'Arma tra furti in appartamento, risse e vicini molesti

Pattuglia dei carabinieri

Milano, 2 gennaio 2019 - «Signora, siamo dei carabinieri: volevamo avvisarla che a casa sua sono entrati i ladri». Sono le 2.30 del 31 dicembre, siamo in uno stabile in zona via Teodosio. In strada si festeggia ancora il Capodanno, nelle abitazioni lasciate vuote per le vacanze imperversano i ladri, abili sia a forzare le porte che a sparire nel nulla. La nostra notte sulle gazzelle del Radiomobile dei carabinieri inizia così, da uno dei reati più diffusi in questo periodo. Nella notte più lunga dell’anno, ai militari del pronto intervento è toccato il settore «Garibaldi» (gli altri due sono di competenza della polizia), un’area molto vasta che va dal centro alla periferia est della città. «Potete venire in via Cambiasi? Al piano di sotto hanno la musica a tutto volume», la telefonata di un anziano alle 3.

Basta un colpo di citofono e un rimbrotto per convincere la comitiva di sudamericani un po’ alticci ad abbassare il livello di decibel. Non sarà l’unico intervento in via Cambiasi, traversa di via Olivieri, lungo la massicciata della ferrovia tra piazza Sire Raul e la stazione di Lambrate. Sì, perché poco prima lì era stato riaccompagnato un 80enne che si era perso nel tentativo di rincorrere la figlia in strada. «Dove abita? Come si chiama?», lo approcciano con pazienza i carabinieri della stazione Garibaldi nell’androne di uno stabile di via Casoretto. L’uomo ha un vuoto di memoria, continua a parlare della sua famiglia senza fornire però elementi utili: è in pigiama e ciabatte. A un certo punto, un militare riesce a fargli ricordare il cognome, e dalla rapida analisi dei dati anagrafici si riesce a risalire prima al domicilio della sorella e poi al suo, appunto in via Cambiasi. Capita anche questo nelle prime ore del 2019. Basta spostarsi di qualche chilometro per imbattersi in uno scenario decisamente più movimentato: eccoci in corso Como, in piena movida notturna alle 4. Gli Ncc coi vetri oscurati fanno la spola tra le discoteche, decine di ragazzi sciamano tra piazza XXV Aprile e via de Tocqueville. Stesso scenario in via Valtellina, davanti all’Alcatraz: nel giro di appena 200 metri si contano almeno 3-4 principi di rissa tra adolescenti ubriachi, ma alla fine tutto torna alla normalità. Sono le 5, e alla centrale operativa di via Moscova arriva la chiamata di alcuni passanti: riferiscono di un tentativo di furto in via Curzio, al ponte dell’Isola.

Le gazzelle sgommano, ma all’arrivo si accorgono che ci ha pensato l’aggredito a mettere ko il rapinatore; ai militari non resta che prenderlo in consegna. Le richieste si susseguono, il sole fa capolino. Gli operatori dettano le priorità agli equipaggi in strada, le macchine continuano a macinare chilometri. Nel frattempo, gli ospedali mandano gli aggiornamenti sulle condizioni di chi è stato ricoverato qualche ora prima: è fuori pericolo il 35enne marocchino accoltellato alla gola al culmine di una lite davanti a un kebab di via Padova; serviranno 30 punti di sutura, ma per fortuna la lama non è andata in profondità. Alle 7 scatta il «fine turno», scandito da una fetta di panettone in compagnia. E pure questo Capodanno è andato in archivio.