REDAZIONE MILANO

Via il processo all’infettivologo

Via il processo all’infettivologo

È iniziato davanti al gup Fiammetta Modica, il processo con rito abbreviato a carico di Marco D’Annunzio, ex dirigente medico infettivologo del Crh-Mts di viale Jenner, centro specializzato in malattie a trasmissione sessuale, finito ai domiciliari nel giugno 2022 con l’accusa di violenze sessuali su sei giovani pazienti. Nella prima udienza hanno chiesto di essere ammesse come parti civili, oltre alle ragazze rappresentate dai loro legali, anche la Regione Lombardia e l’Ats di Milano, a cui l’ambulatorio in cui lavorava il medico fa capo, e la Casa di accoglienza delle donne maltrattate, ossia un centro antiviolenza milanese. Sulle parti civili il giudice deciderà nella prossima udienza fissata per ottobre e altre udienze sono state calendarizzate anche per novembre e dicembre. Dai verbali, riportati nell’ordinanza cautelare firmata dal gip Giulio Fanales, su richiesta del pm Alessia Menegazzo nell’inchiesta della polizia, era emerso che le giovani pazienti (sentite anche in incidente probatorio), indebolite dai problemi di salute che volevano solo risolvere, erano spaventate e intimorite dall’atteggiamento del medico 43enne, che le avrebbe sottoposte, secondo le accuse, a violenze fisiche e verbali, giustificandole come parte del suo lavoro. Una ragazza aveva raccontato che D’Annunzio, prima dei presunti abusi le diceva: "la gestione dell’ansia è connessa a tutto il vissuto dell’esperienza sessuale". Un’altra sarebbe salita "sulla propria bici" fuggendo dal centro e "pedalando a più non possò per non essere raggiunta".