Via Idro, il grande bluff della riqualificazione

Due anni dopo lo sgombero (fra le polemiche) del campo i cittadini ancora aspettano i lavori per il promesso rilancio

Rifiuti in via Idro

Rifiuti in via Idro

Milano, 31 dicembre 2019 -  La stessa triste cornice di televisore e la stessa carcassa di bambola, solo annerita da qualche falò acceso chissà quando. Due oggetti simbolo rimasti nello stesso posto, circondati da materassi lerci, sanitari distrutti, guaine di plastica svuotate del rame, scarpe, stracci, elettrodomestici rotti e rottami. Non è cambiato nulla nel terreno che fu il campo rom di via Idro, a ridosso del Naviglio Martesana e a pochi passi da via Padova, smantellato il 14 marzo 2016: a distanza di oltre due anni dall’ultimo servizio de Il Giorno, il 9 novembre 2017, questo luogo resta una discarica.

In barba all’intervento di riqualificazione atteso e annunciato già in occasione dello smantellamento del campo. Resta l’immondizia, ancora lì i ruderi in muratura che un tempo erano adibiti a bagni e centro polifunzionale (almeno nelle intenzioni), deturpati da vandali, con i muri squarciati in più punti. Cresce la popolazione di galli e galline, veri “padroni” dell’area dopo la partenza dei nomadi, insieme alla colonia di gatti censita dal Comune. "I felini sono curati dai volontari, in collaborazione con il Comune. Per evitare problemi igienici, si chiede di non abbandonare cibo e altro", si legge sul cartello.

Ma le montagne di rifiuti fanno ormai parte del panorama, sacchi di immondizia fino ai bordi della pista ciclabile, meta di attacchi di uccelli e topi. "Qui non è cambiato nulla. Ci domandiamo quando partirà l’intervento di rigenerazione che attendiamo da anni. Pensavamo che, sparito il villaggio dei nomadi, sarebbe stata questione di mesi, al massimo un anno o due. Invece siamo nel 2020 e resta tutto tale e quale" sbotta un residente, che arriva dal quartiere Adriano e sceglie spesso via Idro come meta di passeggiate.

«Questo spazio dovrebbe diventare un parco come si deve", sogna. Ora l’area è chiusa al passaggio, delimitata da new jersey di cemento e da una sbarra. Per raggiungere l’ex campo occorre camminare sulla spazzatura e farsi largo tra i rovi, in uno enario è da film dell’orrore, tra oggetti carbonizzati e vecchi edifici circondati dal nulla, alla mercè di chiunque. E nella notte dimora di disperati. Secondo i piani, l’ex campo diventerà una zona verde. Gli interventi di bonifica e messa in sicurezza sono stati inseriti nel Piano Quartieri. L’incarico per la progettazione (come già riportato su queste pagine nel 2017) è affidato alla società Mm, con finanziamento stanziato nel 2018.

Ma a che punto è l’iter? Gli uffici dell’assessorato ai Lavori pubblici rispondono che nei primi mesi del 2020 Mm consegnerà il progetto esecutivo, poi verrà effettuata la gara per la realizzazione degli interventi. Il piano, a rilento, avanza. "Ma ogni anno la data slitta. Da due anni il Municipio 2 – commenta il presidente Samuele Piscina – chiede al Comune la riqualificazione dell’ex campo rom inserendola tra le priorità delle opere da realizzare. Inutilmente. Ed è un peccato, perché questo luogo a ridosso della Martesana ha tutte le potenzialità per diventare uno spazio bello e fruibile". 

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