
Uno scorcio di via Gluck, la strada a due passi dai binari della Centrale dove nel 1938 nacque Adriano Celentano
Milano – Là dove c’era l’erba, ora ci sono parcheggi selvaggi e B&B. Parafrasando Adriano Celentano, si può riassumere così lo stato attuale di via Gluck, la strada che il Molleggiato ha reso celebre con la sua canzone manifesto. Una delle vie più famose di Milano che sta perdendo la sua identità di borgo operaio fatto di case di ringhiera e vita di quartiere. Per questo, il Municipio 2 ha votato una mozione per richiedere l’estensione dei lavori di riqualificazione della vicina via Sammartini anche alla strada di Celentano. Un primo passo che, però, non garantisce un intervento concreto.
Il cuore pulsante della via, oggi, è il Bar Gluck, uno snodo in cui si respira ancora la Milano di una volta, dove si incontrano commercianti, residenti e turisti. Come racconta il titolare, Sebastiano Lo Monaco: “Questa strada è uno dei biglietti da visita della città, arrivano in tantissimi in pellegrinaggio per visitare la casa del molleggiato al civico 14.

Se trovassero una situazione ordinata penso che sarebbe un vantaggio per tutti. Quello che manca, a mio avviso, sono piccoli interventi per dare identità a questa zona e renderla un’attrazione per la città”. Seduta a un tavolino del bar, c’è Carmen Fiore, residente nella strada da 25 anni: “Ogni volta che dico di abitare in via Gluck, la reazione è sempre la stessa: “Ah, la strada di Celentano“. Ma di Celentano è rimasto solo il portone, che ora fortunatamente è stato ripulito. Credo che sia veramente un peccato…”.
Via Gluck, essendo stretta e lunga, è diventata teatro di metodi creativi (usando un eufemismo) per parcheggiare. Non solo macchine sui marciapiedi, ma anche una gestione problematica delle strisce blu: “Qui i parcheggi a pagamento sono finti. C’è un cortocircuito perché, per legge, deve esserci un parchimetro vicino alle strisce: senza colonnina non si possono multare i veicoli che non pagano la sosta. Il problema è che, essendo così stretta, non c’è sempre la possibilità di inserirle, perché ostruirebbero il passaggio. Quindi, vengono a parcheggiare molti lavoratori della Stazione Centrale che così non pagano e occupano i posti per più giorni senza il rischio di essere multati”, spiega Marco D’Andrea, titolare del negozio di ricambi “Il Tecnico“, da 13 anni in via Gluck.
Oltre al problema dei parcheggi, per molti la via sta perdendo la sua identità. Giancarlo Torrisi, storico commerciante, ha visto la strada cambiare radicalmente negli anni: “Stanno scomparendo tutti i negozi, rimarranno solo B&B. Non è più la via Gluck di una volta. Un tempo c’erano il lattaio, il salumiere, la famosa gelateria il “Disco Rosso“. Ora sono tutti alla ricerca di locali per gli affitti brevi, non è raro infatti che vengano persone interessate a trasformare gli ultimi esercizi commerciali in appartamenti”.
Nonostante i problemi, però, ci sono anche progetti per il futuro della via. L’associazione Amici della Martesana e Lega Ambiente hanno presentato dei progetti per la riqualificazione della strada. Come racconta Giuseppe Amato, presidente di Amici della Martesana: “In via Gluck c’è un’eredità storica milanese che non può andare persa. Quella dei vecchi borghi operai, delle case di ringhiera e della vita di quartiere. Per questo come associazione abbiamo richiesto di riconoscerla come area di interesse storico e culturale. L’idea è quella di trasformare la zona in uno spazio pedonale, con parcheggi nelle aree limitrofe, e di rilanciare la storia di Celentano, magari riuscendo anche a mettere una targa al civico 14”.
Una posizione condivisa anche da Franco Beccari di Legambiente, che guarda oltre la semplice riqualificazione urbana: “Celentano parlava della sparizione dei prati. E noi vogliamo provare a riportare un po’ di verde in questa via, renderla più vivibile e magari pedonalizzarla. Ma tutto questo non basta se non cambia anche il modo in cui la città viene vissuta. Il rispetto degli spazi e l’uso consapevole dei mezzi pubblici sono elementi essenziali per trasformare via Gluck da luogo simbolico a esempio concreto di riqualificazione”.